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Governo Conte bis, Di Maio: "Il decreto sicurezza non si tocca"

Governo Conte bis consultazioni Di Maio

Si sono concluse le consultazioni del premier incaricato. Scontro tra Di Maio e Zingaretti sul decreto sicurezza.

Si sono concluse oggi le consultazioni per la scelta dei ministri del governo Conte bis. Tra il pomeriggio di giovedì 29 agosto e la giornata di venerdì 30 agosto, il premier incaricato ha incontrato i rappresentanti dei gruppi parlamentari. “Sarà lui a sciogliere i nodi aperti” e ancora irrisolti tra Pd e M5s, fanno sapere fonti pentastellate.

È scontro tra Pd e M5s sulla questione migranti. Di Maio, nel dichiarare che il decreto sicurezza non si tocca abbraccia la linea di Matteo Salvini, in forte contrasto con le richieste avanzate dal Pd.

Governo Conte bis, le consultazioni

I colloqui sono ripresi nella mattinata di venerdì, quando Conte ha incontrato le delegazioni dei partiti maggiori. Nel primo pomeriggio, Conte ha ricevuto le delegazioni del Pd e del M5s.

M5s

Le dichiarazioni di Luigi Di Maio: “Crediamo che per costruire le basi di un governo solido serva gettare fondamenta come queste, altrimenti non sarà mai duraturo. Abbiamo detto che bisogna continuare a seguire le richieste di autonomia differenziata. Piano di investimenti per il sud attraverso una banca pubblico. Il problema dell’immigrazione è reale, deve essere risolto con serietà. Revisione totale del decreto di Dublino e abrogazione del folle principio europeo che chi accoglie poi gestisce. Subito dopo la nascita della nuova Commissione, l’obiettivo sarà la redistribuzione. In questi anni siamo stati lasciati soli. Per questo, non ha alcun senso parlare di modifiche al decreto sicurezza. Siamo orgogliosi di aver varato decreti come il decreto dignità, ma è solo un punto di partenza.

Consideriamo la politica un servizio. No al dibattito su i ruoli, ma sui fatti. Ho rinunciato due volte a fare il premier. Sono due anni che i 5 Stelle si tagliano gli stipendi, anche i ministri. Gli attacchi di questi giorni al M5s e al sottoscritto mostrano che passano i governi ma nel mirino restiamo sempre noi. Bene, è un buon segno, significa che siamo dalla parte giusta. Servirà tanto coraggio per cambiare il Paese. Se ci sarà accordo sul programma di governo bene, altrimenti tornare al voto il prima possibile“.

Partito Democratico

La delegazione del Pd che si è recata a colloquio con il premier incaricato è composta dal segretario Nicola Zingaretti, da Graziano Delrio e da Dario Stefano.

Nel suo discorso al termine dell’incontro, Zingaretti ha citato il calo dello spread, dopo il conferimento dell’incarico a Conte, che “apre a nuove opportunità economiche. Rinnovo il tema dell’abbassamento delle tasse e quello del lavoro, così come il tema della scuola, in particolare per le famiglie a reddito medio basso. Il taglio delle tasse sui salari medio bassi è un elemento di giustizia”. Il segretario ha poi rinnovato il proposito di “investire sulle forze dell’ordine e sulla sicurezza delle città”. Sul tema immigrazione: “Abbiamo proposto al Presidente che anche sui cosiddetti decreti sicurezza si proceda nelle forme dovute almeno al recepimento delle indicazioni pervenute dal Presidente della Repubblica”

Forza Italia

Silvio Berlusconi ha riferito che Forza Italia ha espresso dissenso al premier a proposito del nascente esecutivo giallorosso. Il futuro governo (“se nascerà”, ha precisato il leader di FI) avrà il compito di pensare prima di tutto alle emergenze territoriali, come la ricostruzione. La prima sfida, ha ricordato il Cav, sarà la manovra economica: “Bisogna uscire dalla stagnazione causata dagli ultimi governi. L’aumento dell’Iva sarebbe un errore madornale, un pericolo da eviyare a ogni costo. Allo stesso modo è da evitare l’aumento della pressione fiscale”. Berlusconi ha citato il Giappone come esempio di conseguenze negative dell’aumento dell’Iva (“hanno perso 5 punti di Pil”). Serve “tagliare le tasse per rilanciare le imprese e aumentare gli stipendi ai dipendenti, che sono fermi dal 2011”.

Berlusconi ha poi parlato del “problema del centrodestra e di Forza Italia, che non ho presentato al premier”. Ha ricordato di essere il fondatore del centrodestra, che è “la nostra casa politica. Oggi dobbiamo ricostruire” questa casa, in alternativa alla destra populista e sovranista.

Lega

Assente anche Matteo Salvini, come già annunciato in precedenza. Il sottosegretario Lucia Borgonzoni ha rilasciato le dichiarazioni al termine dell’incontro: “Speravamo di poter avere una discussione con Conte sul futuro per capire se si troveranno i voti. Speriamo che non si trovino e si torni al voto”.

Claudio Durigon ha risposto alle parole di Giorgia Meloni sulla manifestazione annunciata per il 19 ottobre: “Noi abbiamo le nostre manifestazioni. Auspichiamo che ce ne siano molte altre, anche di quelle persone che vengono dai partiti che vogliono questa maggioranza e non vi si riconoscono”.

Fratelli d’Italia

Si è concluso il colloquio con Fratelli d’Italia. Assente la leader Giorgia Meloni. Il partito è stato rappresentato da Luca Ciriani, capogruppo al Senato, e Tommaso Foti, vice capogruppo alla Camera. “A Conte abbiamo ribadito che FdI sarà nettamente alla opposizione di questo governo. Un’opposizione che sarà senza sconto alcuno a un governo inaccettabile che si fonda su una alleanza tra partiti che fino a ieri litigavano e che nasce solo per una operazione di potere ed impedire il voto dei cittadini”, ha dichiarato Ciriani al termine dell’incontro.

La prima giornata

I colloqui con i gruppi parlamentari sono cominciati alle ore 15.20 di giovedì 29 agosto. Il primo appuntamento ha visto il presidente incaricato Conte a colloquio con il Gruppo misto “Maie-Movimento associativo italiani all’estero”.Alle 15.40 si è tenuto l’incontro con il Gruppo misto “Più Europa-Centro democratico”. Alle 16 Conte ha visto il Gruppo misto “Noi con l’Italia”, alle 16.20 il Gruppo misto “Civica popolare”, alle 16.35 Misto “Psi”, alle 16.50 Misto “Sogno Italia-10 volte meglio”, alle 17.45 “Per le autonomie”. Alle 18.15 è stata la volta di “Liberi e uguali“.

Autonomie e LeU

Il primo giorno di consultazioni si è concluso con un bilancio positivo per il premier incaricato. Conte ha ottenuto il via libera del gruppo misto per le Autonomie e di Liberi e Uguali. “Attendiamo risposte sui contenuti” discussi all’incontro, ha precisato Beatrice Lorenzin. Emma Bonino di +Europa ha invece ribadito, come affermato in precedenza, di non voler sostenere un governo “a scatola chiusa”.

Fico e Casellati

Le consultazioni si sono aperte nel giorno stesso del conferimento dell’incarico (accettato con riserva) da parte del presidente della Repubblica Mattarella. Intorno alle ore 13, il premier incaricato ha lasciato il Senato, dove si era recato a colloquio con la presidente Elisabetta Alberti Casellati. L’incontro è avvenuto a Palazzo Giustiniani. Conte si è poi diretto verso la Camera per un pranzo con il presidente Roberto Fico.