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D'Alema: "L'alleanza Pd-M5s è lo sbocco naturale di questa impasse"

massimo d'alema

"L'alleanza giallo verde era stata un ripiego. Il ribaltone politico di cui molti parlano oggi, in realtà, era avvenuto allora".

Massimo D’Alema, a metà agosto aveva promosso l’alleanza tra Pd e M5s: al Foglio, infatti, aveva ribadito il suo supporto “a patto che sia sostenibile per tutta la legislatura”. Di nuovo, in una successiva intervista a Il Corriere della Sera, l’ex premier conferma che l’accordo giallo rosso “è lo sbocco naturale di un impasse. Si è imboccata una strada che era naturale fin dall’inizio”. Inoltre, prosegue: “Zingaretti ha avuto coraggio, ora però rimettiamoci in contatto con il nostro popolo”.

Alleanza Pd-M5s

Intervistato per Il Corriere della Sera, l’ex premier Massimo D’Alema ha spiegato che l’alleanza tra Pd e M5s doveva nascere già dal 2018. “L’alleanza giallo verde era stata un ripiego – ha chiarito D’Alema – il ribaltone politico di cui molti parlano oggi, in realtà, era avvenuto allora. A causa della scelta del Pd, quindi, si è perso un anno e si è consentito che la destra diventasse molto più forte”. “Oggi – prosegue – le cose saranno forse più difficili e mi rendo conto che c’è voluto coraggio da parte del nuovo leader del Pd”. Dopo le elezioni politiche del 2018, come ha osservato D’Alema, il Pd aveva già trovato uno sbocco all’impasse. Purtroppo, però, “la prospettiva si era arenata di fronte alla scelta sbagliata del Pd di chiamarsi fuori e di consentire, quindi, che si formasse una maggioranza parlamentare tra M5S e Lega”.

Poi, interviene sulla figura del premier Conte: “Ha dimostrato di avere notevoli capacità. L’abbiamo visto guidare il governo giallo verde con visibile difficoltà e imbarazzo. Oggi è diverso. Ho l’impressione che, nel perimetro dell’accordo Pd-M5S, anche culturalmente, Conte si trovi già più a suo agio perché è più vicino alle sue convinzioni, ai suoi valori. Tocca a lui dimostrare di sapere fare sintesi”.

Accordo impossibile?

Tuttavia, quella che a molti sembra un’alleanza impossibile (tra M5s e Pd) è stata favorita da diversi fattori. Primo tra tutti l’aver “votato insieme la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen“. Inoltre questa alleanza potrebbe essere una grande occasione per la sinistra di “ritrovare le coordinate che aveva perso. Dobbiamo riuscire a risintonizzare il realismo politico con l’utopia, rimetterci in contatto con quel popolo che avevamo smarrito. La sinistra non ha saputo prendersi in carico, forse addirittura vedere, il disagio sociale. Questa può essere l’occasione per ritrovare la strada”.

Infatti, spiega D’Alema, “oltre il 50% degli operai e degli impiegati iscritti al sindacato votano per il M5S. Parliamo di un pezzo significativo del nostro mondo che, non trovandole nella sinistra, ha cercato nel M5S le risposte alle esigenze di giustizia sociale, di lotta alle diseguaglianze e ai privilegi. Cosa c’è di innaturale nel tentare di riannodare quel filo che, per colpa del centrosinistra, si era spezzato?”.

L’attacco a Salvini

Infine, l’ex premier lancia un duro attacco alla destra e alla figura di Matteo Salvini: “La destra si è fatta ancora più estremista. Basta guardare a come il problema di qualche migliaio di migranti, che un qualsiasi altro governo avrebbe risolto nel giro di qualche minuto, sia stato trasformato in un’occasione per alimentare odio sociale. Una vera e propria strategia della tensione, per alimentare la sensazione di un’invasione totalmente infondata, a cominciare dai numeri. Ecco, questa è la destra, si vede in modo netto, chiaro. A questa destra deve rispondere un centrosinistra”.