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Matteo Salvini spiega i "pieni poteri": "Volevo un governo operativo"

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In un'intervista a Libero Matteo Salvini ha spiegato cosa intendesse con l'espressione "pieni poteri", affermando di essere stato strumentalizzato.

Dopo poco meno di un mese dal celebre comizio di Pescara in cui chiese “pieni poteri, Matteo Salvini torna su quell’insolita espressione in un’intervista concessa al quotidiano Libero. L’ormai ex ministro dell’Interno ha infatti spiegato come quelle parole siano state male interpretate dai giornalisti, quando non strumentalizzate. Salvini ha ridimensionato la questione affermando che intendeva “pieni poteri” per un eventuale nuovo governo senza il M5s.

Matteo Salvini e i “pieni poteri”

Nel corso dell’intervista, il leader della Lega afferma infatti come la sua dichiarazione sia stata: “Strumentalizzata: intendevo pieni poteri nel rispetto della Costituzione. Volevo un governo operativo, non bloccato dai veti, come ormai era quello M5S-Lega”.

Salvini parla poi della decisione di scatenare la crisi di governo, affermando di non aver tentato di aggiustare le cose all’ultimo minuto aprendo al M5s: “Non sono tomato indietro. Ho solo provato a vedere se una parte di M5s preferiva i sì ai no ed era disposta a cambiare certi ministri che non funzionavano e bloccavano il Paese. Mi riferisco alle Infrastrutture, all’Economia, all’Ambiente e alla Giustizia, che mi allarma particolarmente”.

Il commento sul governo

Nel commentare il nuovo esecutivo guidato da Giuseppe Conte, Salvini non usa mezzi termini descrive esplicitamente i suoi componenti come: “Vigliacchi, M5s e Pd si detestano ma si sono messi d’accordo per non far votare gli italiani. Il governo dell’odio è quello che sta per nascere. M5s e Pd non sono d’accordo su nulla se non nell’odio verso di me, l’amore verso la Merkel e l’attaccamento al potere e alle poltrone”.

In particolare, il leader leghista non risparmia aspre critiche nei confronti dei suoi ex alleati di governo: “L’unica colpa che ho e’ di essere stato ingenuo, credevo di vivere in un Paese democratico. Del Pd lo sapevo, ma non mi aspettavo che i Cinque Stelle fossero diventati peggio della casta che hanno sempre giurato di voler combattere. I grillini ormai sono il partito delle poltrone”.