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Mario Monti su nuovo governo: "Meglio del precedente"

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Mario Monti commenta la nascita del nuovo governo Conte.

Ai margini dei lavori del Forum Ambrosetti, Mario Monti ha espresso il suo parere sul nuovo governo giallorosso. Per l’ex premier la nuova maggioranza ha dei connotati positivi, decisamente migliori di quelli della precedente.

Mario Monti su nuovo governo

All’indomani del giuramento dei nuovi esponenti dell’esecutivo, Mario Monti si dice positivo e fiducioso. La distanza dal precedente non è così netta, data la permanenza di uno dei due partiti. Ciononostante definisce il Premier Contepiù maturo rispetto allo scorso anno“. Per l’ex premier ora bisogna vedere quanto il programma, di cui ancora non sono noti i dettagli, sarà in grado di registrare una vera discontinuità.

Sicuramente sul piano del rapporto con l’Unione nota delle divergenze rispetto al Conte 1. Se quel governo registrava la presenza di un partito sovranista “che voleva dare una spallata all’Europa“, quello appena entrato in carica potrà tornare ad un dialogo costruttivo con gli altri membri dell’Ue.

Molto soddisfatto anche per la proposta di Paolo Gentiloni come membro della Commissione europea. “Un’ottima scelta sia per la statura della persona, sia per l’esperienza internazionale ed europea, che per la sua capacità di raccordare posizioni“, commenta.

Alla domanda sul neoministro dell’Economia Roberto Gualtieri, risponde che certamente ha una formazione storica e una lunga esperienza di eurodeputato, per due legislature alla testa della commissione economica del Parlamento europeo. Inoltre ha fatto parte di gruppi che hanno deciso su trattati importanti e adesso si stanno occupando della Brexit. Non è però ancora in grado di giudicare se sarà un buon ministro o se avrà la capacità di scontentare la gente.

Nonostante il giudizio abbastanza positivo sul nuovo governo, non ha ancora deciso se voterà la fiducia oppure no. Alla giornalista che gli chiede come si comporterà risponde con un ironico “Lei ispira fiducia, ma il governo è una cosa diversa“. Il voto in Senato è stato fissato per martedì 10 settembre: avendo la maggioranza numeri risicati, ogni singola persona può fare la differenza.