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Matteo Renzi difende Salvini: "Indecenti parole del giornalista Rai"

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In un post pubblicato su Instagram, Matteo Renzi difende Matteo Salvini dalle affermazioni pronunciate dal caporedattore di Radio 1 Fabio Sanfilippo.

È un Matteo Renzi inedito quello che su Instagram difende Matteo Salvini dalle affermazioni del caporedattore di Radio 1 Fabio Sanfilippo. L’ex Presidente del Consiglio si è infatti schierato dalla parte del leader della Lega dopo le frasi del giornalista Rai pubblicate sul suo profilo Facebook nella giornata del 6 settembre. Nel post, ora cancellato, Sanfilippo aveva preannunciato una morte violenta per l’ex ministro dell’Interno: “Con la vita che ti eri abituato a fare tempo sei mesi ti spari nemico mio”.

Matteo Renzi difende Salvini

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Non si è fatta attendere la replica di Matteo Renzi, che nella serata del 6 settembre ha pubblicato sul proprio profilo Instagram un lungo post dove prende le difese di Matteo Salvini. L’ex Premier infatti dichiara: “Nell’ultimo mese ho combattuto una durissima battaglia per mandare Matteo Salvini a casa. Credo di aver fatto il mio dovere da cittadino e da senatore. E credo di aver vinto questa battaglia insieme a tante e tanti.Ma proprio per questo rabbrividisco quando leggo il post di un giornalista Rai che parla del suicidio di Salvini entro sei mesi e tira in ballo la figlia del leader leghista. C’è un limite di decenza e di rispetto umano che questo giornalista della Rai avrebbe dovuto rispettare”.

La solidarietà al leader leghista

Nel concludere il post Matteo Renzi esprime solidarietà al leader della Lega pur ricordando l’enorme distanza politica che li separa: “Ho lottato e lotterò sempre contro Matteo Salvini. Ma chi, pagato coi soldi degli italiani, parla di suicidio di un avversario e addirittura tira in ballo una piccola bambina si deve VERGOGNARE. La mia solidarietà a Matteo Salvini, alla sua famiglia, alla piccola bimba ed alla sua mamma. La politica non può divenire barbarie. E chi è pagato coi soldi dei cittadini non può esprimersi con questi toni. Per me prima viene la civiltà, poi la battaglia di parte”