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Conte bis, Luigi Di Maio: il leader del M5s è cambiato

conte bis luigi di maio

Conte bis, Luigi Di Maio cerca un ruolo centrale nel governo. Il timore di nuovi ultimatum si fa insistente.

Con l’avvio del nuovo esecutivo, Luigi Di Maio sta mostrando un lato del suo carattere rimasto sconosciuto sino ad ora. Il leader del Movimento 5 Stelle si sta infatti dimostrando impetuoso e autoritario, ricalcando un pò quelli che sono stati nel precedente governo i tratti tipici di Matteo Salvini. Pare però che Di Maio non abbia fatto i conti con il repentino cambio subito anche dalla figura di Giuseppe Conte. Se nei 14 mesi di governo gialloverde, il premier fungeva sostanzialmente tra garante tra i due alleati, ora si ritrova a ricoprire il ruolo di premier vero e proprio, il quale vuole dimostrare di essere un leader.

Conte bis, Luigi Di Maio

Sembra insomma che Luigi Di Maio voglia a tutti i costi imporsi sul nuovo esecutivo, ma forse tutto ciò che gli converrebbe sarebbe riconoscere all’ex nemico, il Pd, un ruolo fondamentale della maggioranza, lasciando fare a Conte il leader. Come riporta anche Libero, è come se Di Maio per l’occasione si fosse travestito da Salvini: ha chiamato i suoi, li ha riuniti e ha cercato la strategia giusto per difendere il lavoro fatto con il governo precedente. Il timore è però quello che possa tornare a ripetersi lo schema già vissuto con il Conte I: il premier che fa da mitigatore e da scudo agli scontri tra i due vice, con Salvini, che in questo caso sarebbe sostituito da Di Maio, che prende in contropiede l’avversario a suon di minacce e ultimatum.

Il futuro di Di Maio

Le intenzioni di Luigi Di Maio sono chiare: il leader politico del Movimento 5 Stelle vuole ritagliarsi, a partire dalla Farnesina, un ruolo centrale nel nuovo esecutivo. Ciò con cui non ha fatto i conti è senza dubbio il nuovo ruolo di Conte, che gode anche dell’appoggio di Donald Trump, ma anche l’importanza del nuovo alleato: il Pd infatti, nonostante sia ancora impopolare, resta comunque un partito solido che conosce la lingua del potere. Non sarà quindi facile per Di Maio, che ha perso prima il ruolo di vicepremier e poi la speranza di andare al ministero dell’Interno, raggiungere il proprio scopo.