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Conte bis, fiducia al Senato: 169 voti favorevoli e 133 contrari

Conte cuneo fiscale

Si è conclusa la votazione di fiducia per il Conte bis in Senato: 169 voti favorevoli, 133 contrari e 5 astenuti.

Il Conte bis, dopo aver superato l’esame alla Camera (sono stati 343 i voti favorevoli contro i 263 contrari, affronta la prova del voto di fiducia al Senato, dove la situazione si preannuncia più complessa. I numeri per la maggioranza M5s-Pd-LeU in questo caso sono un po’ più risicati, anche se i giallorossi restano comunque positivi. In Aula è intervenuto anche Matteo Salvini: “Conte è inchiodato alla poltrona come una vecchia mummia. Siete in minoranza, è il ritorno al pentapartito”. Agli interventi è seguita la replica del premier Conte.

Il Senato approva con un totale di 169 voti favorevoli contro i 133 contrari. Sono 5 i senatori che si sono astenuti.

Richetti niente fiducia al Conte bis

Il senatore dem Matteo Richetti in contrapposizione al suo partito non voterà la fiducia al nuovo governo: “Sarà anche il mio presidente del Consiglio, ma non avrà la mia fiducia. Non posso per coerenza e valori della mia militanza votare la fiducia a un governo nato su basi di convenienze e ambiguità. Ancora adesso un collega del M5s ha detto che il precedente governo stava lavorando bene, per me è insostenibile. Non le ho assicurato la mia fiducia quando era un docente di diritto, non lo posso fare adesso, dopo che ha messo in calce la sua firma su provvedimenti che hanno reso il Paese meno liberale. Ha anche aggravato la sua posizione, perché se Salvini non avesse staccato la spina lei sarebbe ancora presidente di quel governo. Un presidente degno di questo nome quelle cose che ha detto le avrebbe dette prima e avrebbe staccato la spina. Non so come si possa interpretare oggi l’incontro tra due forze politiche che una cosa sola hanno detto chiara all’Italia: mai l’uno con l’altro“.

La fiducia di Mario Monti

L’ex presidente del Consiglio Mario Monti voterà si alla fiducia nel nuovo governo, il Conte bis: “Se dovessi essere coerente con me stesso dovrei votare la fiducia. Oggi ho deciso di pretendere maggiore coerenza da me stesso che da altri e quindi di mettere alla prova una posizione di sostegno alla fiducia ma sottolineo molto che è indispensabile un vero mutamento di indirizzo”. Monti prosegue parlando del trasformismo presente nel nuovo esecutivo :”

o mi trovo in imbarazzo nell’esprimermi sul nuovo governo, risultante di un tasso complessivo di trasformismo senza precedenti, da parte di ciascuno dei due partiti della nuova coalizione. Dovrei esserne contento visto il programma, mentre prima il mio giudizio era molto negativo. Il punto è quello della credibilità, per orientare il mio modestissimo e singolo voto: c’è in lei e nel Movimento 5 stelle un ripensamento sincero rispetto al posizionamento dell’Italia in Europa e nell’economia?”.

La replica di Conte

Il premier ha cominciato la sua replica facendo gli auguri alla senatrice Liliana Segre per i suoi 89 anni e ringraziandola per il suo importante contributo e la sua testimonianza.

La presidente della Commissione Von der Leyen ha riservato all’Italia uno dei portafogli più importanti. Dovremo fare di tutto per realizzare le riforme che stanno a cuore al Paese e confido sul fatto che anche le opposizioni daranno il proprio contributo. Tra gli obiettivi c’è rivedere il patto di stabilità e crescita. Vogliamo uno sviluppo economico sostenibile. Vogliamo che l’Europa investa molto più in Africa.

Molti interventi delle forze di opposizione indulgono prevalentemente sul passato, sono rimaste ferme all’8 agosto, quando con arroganza e con scarsa conoscenza della Costituzione, ha fatto cadere il governo e ha deciso di portare il Paese alle elezioni e alla campagna elettorale da ministro dell’Interno. Ha deciso di concentrare definitivamente nelle proprie mani pieni poteri. Se questo era il piano, è comprensibile che chi lo ha ostacolato, pur nel rispetto della Costituzione, sono diventati nemici”.

Proteste in Aula quando il premier ha invitato i presenti a “non avere paura delle parole”. Il grido dai banchi dell’opposizione: “Non avere paura del voto”. La presidente Casellati richiama all’ordine: “Lasciate parlare il presidente del Consiglio, abbiate un po’ di rispetto”.

“Ero l’alfiere degli interessi nazionali fino a ieri e oggi scopro che non lo sono mai stato. Parlate di dignità, ma la dignità deriva solo dal servire il proprio Paese. Poi spiegherete cosa ci sia di dignitoso dei repentini e numerosi voltafaccia che ci sono stati nelle ultime settimane”.

A proposito del caso Bibbiano, il premier ha annunciato l’istituzione di una squadra speciale “che lavorerà sull’incrocio di dati. È un problema che riguarda tutti, non ha colore politico”.

“D’ora in poi evitiamo di concentrarci sugli slogan ‘porti aperti’ e ‘porti chiusi’. È un tema su cui questo governo ha già chiarito che lavorerà su più livelli”.

L’intervento di Salvini

Matteo Salvini è intervenuto in Senato nel corso del dibattito che precede la replica del premier e il voto di fiducia al governo Conte bis. Il suo discorso, atteso per le 14.30, è stato rimandato di un’ora.

Il leader della Lega ha definito il premier Conte “una vecchia mummia inchiodata alla poltrona, l’uomo che sussurrava alla Merkel. Siete la minoranza nel Paese, un governo legittimo sulla carta ma abusivo nei fatti. Sento parlare di legge elettorale nel giorno della fiducia, stiamo tornando indietro di trent’anni, fino al pentapartito”. Salvini ha attaccato anche i senatori a vita, che “vengono qui in Parlamento quando vogliono”.

La Russa difende Forza Nuova

“Siete il governo dell’inganno, ma non ingannerete per sempre il popolo italiano”, ha dichiarato Ignazio La Russa rivolgendosi agli esponenti del Conte bis. Il senatore si è poi espresso in difesa di Forza Nuova, dopo che i profili di alcuni suoi esponenti (così come quelli di CasaPound) sono stati oscurati da Facebook e Instagram.

Santanchè: “Conte come Pirandello”

“Lei è come Pirandello di Uno nessuno centomila“, è l’accusa di Daniela Santanchè a Giuseppe Conte durante il suo intervento in Senato. “Quando si guarda allo specchio la mattina, pensa a quali sono i suoi valori? Il governo nasce con la benedizione di Merkel e Macron. A luglio diceva: ‘In Parlamento ci vado per trasparenza’. Eppure oggi lei è qua a chiedere la fiducia per una nuova maggioranza. In tanti si domandano dov’è finita la trasparenza, l’integrità. Ci chiediamo quale Conte ci toccherà domani. La sua sindrome è molto contagiosa. Il ministro Di Maio non è riuscito a superarla, è stato il suo Pigmalione politico. Di Maio definiva Renzi ‘non uno statista, ma un assassino politico’. Siete consapevoli che lei è presidente del Consiglio e che Di Maio è ministro degli Esteri, come Alfano?”.

Cori leghisti: “Traditore! Bibbiano!”

Come già accaduto durante la discussione a Montecitorio, anche in Senato si sono levati cori di protesta dai banchi dell’opposizione. Al momento del suo ingresso in Aula, il premier Conte è stato accolto dal coro “traditore, traditore!” da parte di diversi parlamentari leghisti. Altri senatori hanno urlato, rivolti ai colleghi del Pd, “Bibbiano, Bibbiano!” e “dignità, dignità!” all’avvio della discussione. Un senatore di Forza Italia ha esposto un cartello su cui si legge: “Sei un barone, non un Conte“. Immediato l’intervento dei commessi, che hanno provveduto alla rimozione del cartello.

Applausi, invece, per l’ingresso di Matteo Salvini nell’Aula del Senato.

Conte bis, fiducia al Senato

Stando alle previsioni, la maggioranza dovrebbe poter contare su 168 voti certi: 106 dal Movimento 5 Stelle (escluso Gianluigi Paragone), 50 del Pd (senza Matteo Richetti) 9 del gruppo Misto (De Petris, Laforgia, Errani, Grasso, Nencini, Buccarella, De Falco, De Bonis, Nugnes) e 3 delle Autonomie (Bressa, Casini, Laniece). L’opposizione, invece, dovrebbe fermarsi a 139 voti, di cui 61 da Forza Italia, 58 dalla Lega, 18 da Fratelli d’Italia e uno da Paragone. Quest’ultimo tuttavia non è scontato dato che potrebbe anche astenersi. Per quanto riguarda la situazione dei senatori a vita, le ultime indiscrezioni danno per certo il sì di Liliana Segre, mentre sono probabili quello di Mario Monti ed Elisa Cattaneo. Sette i senatori su cui c’è ancora incertezza. Facendo le somme, dunque, il governo potrebbe superare quota 170.

Tensioni all’opposizione

Il giorno del voto alla Camera è stato segnato da forti tensioni iniziate durante il discorso del premier Conte e proseguite poi per tutta la giornata. In mattinata Conte ha tenuto un discorso lungo un’ora e mezza, tra i più lunghi della storia della Repubblica, nel quale ha esposto nel dettaglio tutti i punti sul quale intende lavorare, incontrando però il dissenso delle opposizioni. Nel pomeriggio, poi, durante la replica il premier ha cambiato completamente registro e con toni accesi ha attaccato chi lo ha fortemente criticato. A Salvini ha rimproverato le assenze ai Consigli europei, mentre Fi ha annunciato di non voler votare e Giorgia Meloni ha ribattuto al premier: “Volgare è imbullonarsi alla poltrona“, denunciando poi “manovre di palazzo“: “Sarete travolti da un’Italia libera e sovrana“.

La fiducia alla Camera ha ottenuto comunque il sì con 343 voti favorevoli. Stando ai tabulati dell’Aula, nella maggioranza solo LeU si è presentato al completo. Tre assenti nel Movimento 5 Stelle e due nel Pd. Nel corso del voto si sono poi astenuti i tre rappresentanti delle minoranze linguistiche, mentre hanno votato a favore quelli di +Europa.