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Di Battista sul nuovo governo: "Queste sono le mie condizioni"

Di Battista nuovo governo

Alessandro Di Battista affida ai social i propri quattro punti irrinunciabili: "Le mie idee sono queste e non cambiano".

La nuova alleanza giallorossa preoccupa Alessandro Di Battista, che si è più volte espresso negativamente sul nuovo governo e sulle scelte di Luigi Di Maio. Se da un lato lancia qualche frecciatina a Matteo Salvini e Matteo Renzi, dall’altro augura a Luigi Di Maio di “fare sempre l’interesse degli italiani” e, tramite social, presenta i propri quattro punti irrinunciabili.

I 4 punti di Di Battista

“Queste sono le mie idee e sono sempre le stesse“, si legge sul profilo Facebook di Alessandro Di Battista. Le idee di cui l’ex deputato grillino parla riguardano i quattro punti fondamentali su cui il M5s al governo non deve transigere. Il primo riguarda lo smaltimento dei rifiuti: “Gli inceneritori si chiamano inceneritori, non termovalorizzatori”. Il secondo verte sulle “guerre di invasione“, che così si chiamano, “non missioni di pace”. Si passa poi alle questioni sociali: “Le misure di macelleria sociale si chiamano misure di macelleria sociale, non aggiustamenti strutturali”. Infine, “la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton si chiama revoca. Revoca e basta”.

Di Battista sul nuovo governo

Durante la puntata di “Dritto e Rovescio”, Alessandro Di Battista ha espresso più di qualche dubbio sul nuovo governo: “Speriamo bene, che vi devo dire? Non è un segreto di Stato il fatto che io sia scettico, conosco il Partito democratico, mi auguro il meglio“.

Proseguendo, i discorsi vertono sull’alleanza che il M5s ha intrapreso nello scorso governo, con la Lega: “State parlando con colui che è sempre stato un acerrimo nemico di Salvini, mi voleva mandare a quel paese tutti i giorni. Ho contrastato tantissimo anche la Lega da fuori il Parlamento. Personalmente Salvini, mi ha deluso quando si è dimostrato molto pavido di fronte a quelli che sono i poteri forti. Ho sentito un’intervista ad Andrea Orlando (Pd) in cui dice che, in questo Paese, i poteri forti non esistono; invece si chiamano ‘De Benedetti’, ‘Benetton’, ‘Caltagirone’, ‘Malagò’… sono questi i miei avversari. Per me il Pd resta il partito garante di questo sistema”.

Le critiche a Salvini e Renzi

Non si ferma qui Di Battista, ne ha ancora di sassolini nella scarpa da togliersi che riguardano l’ex ministro degli Interni:”Fondamentalmente lui ha avuto lo stesso vizio di Renzi: un’ubriacatura di potere. Un’arroganza tale che l’ha fatto sentire il re del mondo. Tanta gente ai suoi comizi, tante foto… si è sentito amato più di ogni altro, ma ha sottovalutato le regole parlamentari e ha commesso un autogol clamoroso. Si è montato la testa e ha preso una craniata”. Prosegue: “Ho rapporti diretti con ex ministri e politici della Lega, pubblicamente sono compatti e difendono il Capitano poi, privatamente, ne dicono di peste e corna“.

Come già citato precedentemente, non poteva mancare la stoccata anche a Renzi: “Avrebbe dovuto mollare la politica, ma soltanto io ho fatto ciò che ho detto. Secondo me proverà a riorganizzare i gruppi parlamentari e proverà a creare una sorta di minoranza interna: questo l’hanno sempre fatto all’interno del Parlamento. La convenienza personale viene sempre posta davanti agli interessi del Paese. Io non sono così. Personalmente se avessi pensato sempre e solo alla convenienza personale, avrei fatto un’altra carriera. Però per quanto mi riguarda, Renzi è così. Non crediate che si sia convertito sulla via di Damasco… Se si fosse andati al voto, la maggior parte dei suoi parlamentari, non sarebbero stati candidati da Zingaretti e lui si sarebbe trovato con un pugno di mosche in mano. Ha agito essenzialmente per istinto di sopravvivenza“.

L’elogio a Di Maio

Non solo stoccate e frecciatine, Di Battista manda anche parole al miele all’indirizzo dell’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Gli auguro il meglio e di fare come sempre l’interesse del popolo italiano. Oggi, per me, l’interesse del popolo italiano, passa anche attraverso scelte coraggiose perché l’Italia è stata destabilizzata del tutto con scelte di politica estera scellerate, portate avanti soprattutto dal Pd“.

Anche in quest’occasione tentenna, quando gli viene chiesto se Di Maio gli ha offerto un posto nel nuovo governo:Credo che il Partito democratico abbia, in un certo senso, posto dei veti. Però è pur vero che io avevo esternato, non dico pubblicamente, però lo scrivono i giornali, uno scetticismo rispetto a questa cosa, quindi è anche comprensibile. Poi io sono un uomo piuttosto divisivo: le mie idee sono abbastanza nette da sempre e le metto sempre davanti a tutto. Per me le mie idee sono la cosa più importante che ho, oltre a mio figlio“.