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Renzi pronto ad addio al Pd: la Carfagna è il principale interlocutore

Renzi pronto ad addio al Pd

Tra i membri di Forza Italia anti Salvini, Mara Carfagna sembra essere la più vicina a Matteo Renzi

“Le chiacchiere stanno a zero. Di politica nazionale parleremo alla Leopolda e sarò chiaro come mai in passato. La priorità adesso è Firenze”, commenta l’ex premier ed ex segretario del Pd. Sembrerebbe che Matteo Renzi, pronto ad addio al Pd, abbia già creato il logo del suo nuovo partito. Al momento però si tratta solo di indiscrezioni. Tra le ipotesi, pare farsi strada quella di una possibile vicinanza con Mara Carfagna, uno dei simboli del partito di Silvio Berlusconi.

Intanto Nicola Zingaretti, timoroso di una possibile scissione interna al suo partito, ha dichiarato: “Spero di no perché un Pd unito serve alla democrazia italiana e serve alla stabilità del governo“. In occasione della festa dell’Unità di Torino, aveva precisato: “Serve un partito totalmente nuovo, che si rifonda. Dividersi in questo momento è un gravissimo errore che l’Italia non capirebbe. Non ricominciamo ora con il tormentone se qualcuno deve rientrare oppure no nel Pd. Bisogna discutere di programmi e di cose da fare per il bene del Paese”. Contrario all’addio di Renzi anche Franceschini, che aveva detto all’ex sindaco di Firenze: “Il Pd è casa tua, non spacchiamo il partito”.

Renzi pronto ad addio al Pd

Per il momento si contano 18 deputati e 6 senatori pronti a seguire Matteo Renzi, il quale pare sia sempre più vicino alla fondazione di un nuovo partito. La nascita del governo giallo-rosso pare, da lui tanto acclamato, non lo avrebbe pienamente soddisfatto. Per questo motivo, stando alle considerazioni esposte dal Corriere della Sera, Renzi avrebbe accelerato i tempi della vola.

L’ex premier, infatti, non è riuscito a perseguire l’obiettivo che si era prefissato: 5 tra viceministri e sottosegretari (solo 2 alla fine: Anna Ascani e Ivan Scalfarotto), dopo aver ottenuto i dicasteri di Famiglia e Agricoltura. Così ricorda Libero Quotidiano.

Per dar vita a un nuovo gruppo a Montecitorio serve il consenso di almeno 20 deputati. Secondo il Corriere della Sera, Renzi per il momento è arrivato a 18. Intanto Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, è impegnato in una serie di mediazioni e trattative tra eletti del Misto e gli anti Salvini di Forza Italia. Mara Carfagna, appartenente a quest’ultima “categoria”, risulta essere il principale interlocutore.

Oltre a Rosato ad approvare la svolta renziana ci sarebbero: Maria Elena Boschi, Silvia Fregolent, Marco Di Maio, Gennaro Migliore, Anna Ascani, Luciano Nobili, Roberto Giachetti, Luigi Marattin e il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Sempre stando alle informazioni rese note da Libero Quotidiano, al gruppo potrebbe aggiungersi anche Catello Vitiello, espulso dal M5S prima dell’elezione. Più districato il percorso al Senato, perché il regolamento non consente la creazione di un gruppo autonomo. I renziani dovrebbero quindi limitarsi a formare una componente all’interno del Misto, con la ministra Teresa Bellanova, l’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, Davide Faraone, probabilmente Nadia Ginetti ed Eugenio Comincini.