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Franceschini contro Renzi: "Divisioni portarono al fascismo"

Franceschini Renzi

Dario Franceschini è preoccupato per l'uscita di Renzi dal Pd: "La storia dovrebbe insegnare: le scissioni hanno sempre favorito la destra".

All’indomani della decisione ufficiale di Renzi di lasciare il Partito Democratico, Franceschini non nasconde il suo risentimento. “La storia dovrebbe insegnare“, scrive su Twitter, “Mussolini salì al potere grazie alla debolezza degli altri partiti“.

Franceschini contro Renzi

E’ ufficiale, Renzi lascerà il Pd per costruire “una casa giovane, innovativa, femminista, dove si lancino idee e proposte per l’Italia e per la nostra Europa“. A poco sono serviti gli inviti di Franceschini a rimanere “nella sua casa” e a non dividere il partito.

Il neo ministro della Cultura non ha preso bene la scissione voluta dall’ex premier, tanto da definire la situazione “a big problem” in un colloquio con la sua omologa tedesca. A Michelle Müntefering che le ha chiesto cosa stesse facendo Renzi, ha spiegato che lui e i suoi seguaci sono usciti dal partito senza motivo o per ragioni incomprensibili.

Il nuovo soggetto politico appoggerà il governo Conte, anche perché è stato Renzi stesso a spingere per dargli vita. Ma per Franceschini potrebbe costituire comunque un problema. In un tweet ha infatti ammonito l’ex compagno di partito a non fare lo stesso errore dei governi precedenti al ventennio.

Popolari, socialisti e liberali avevano la maggioranza in Parlamento e fecero nascere i governi Bonomi, Facta1 e Facta2. La litigiosità e le divisioni li resero deboli sino a farli cadere facendo trionfare Mussolini. La storia dovrebbe insegnare“, tuona.

Stando alla lettura del ministro, le scissioni interne al Pd indebolirebbero a tal punto il governo da favorire l’ascesa dei sovranisti.