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Matteo Renzi rivela il nome del nuovo partito, si chiamerà Italia Viva

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Durante la puntata di Porta a Porta del 17 settembre, Matteo Renzi ha rivelato il nome del suo nuovo partito politico: si chiamerà Italia Viva.

Matteo Renzi ha rivelato il nome del suo nuovo partito politico durante la puntata di Porta a Porta che andrà in onda la sera del 17 settembre su Rai 1. La nuova formazione politica si chiamerà infatti Italia Viva e mette definitivamente la parola fine al complicato e conflittuale rapporto tra l’ex sindaco di Firenze ed il Pd, del quale è stato segretario dal 2013 al 2018.

Matteo Renzi, il nome del nuovo partito

Nel corso della puntata di Porta a Porta, il senatore Matteo Renzi ha parlato della di come lasciare il Pd sia stata una scelta sofferta: “Il nome della nuova sfida che stiamo per lanciare sarà Italia Viva. È stato un sacrificio personale, la sera prima dell’intervista non ho dormito”.

Renzi ha poi parlato degli obiettivi di questa nuova formazione, a cominciare dalla volontà di rompere con il passato e con i vecchi modi di fare politica, spesso lontani dall’elettorato: “Il tema è non fare una cosa politichese e antipatica, noiosa. Vogliamo parlare a quella gente che ha voglia di tonare a credere nella politica. Ci sono migliaia di persone che stanno aderendo online. Sindaci e governatori di Regione è bene che restino lì. Non è una operazione per portare via amministratori, ma per portare la gente ad entusiasmarsi”.

Il sostegno al governo giallo-rosso

Nel suo intervento, Renzi ribadisce inoltre come la costituzione di Italia Viva non sarà in alcun modo d’intralcio al governo Conte, al quale verrà sempre garantita la fiducia: “Il governo non ha problemi. È un’operazione che abbiamo fatto proprio per dare lunga vita al governo. Io al tavolo non mi siedo né con Zingaretti né con Di Maio. Per me vale il programma di governo e sono impegnato a sostenerlo. Per me questa legislatura arriva al 2023 e deve eleggere il nuovo presidente della Repubblica”.

Le parole rivolte a Nicola Zingaretti

Durante la puntata, Renzi ne approfitta poi per chiarire la questione dei parlamentari che lo dovrebbero seguire nella sua nuova avventura politica, precisando: “Io controllavo i gruppi del Partito democratico? I parlamentari glieli ho lasciati tutti là a Zingaretti. Questa storia è una balla. Ma perché con me deve esserci sempre un retropensiero?”. Il senatore da inoltre i numeri esatti di chi starà dalla sua parte: “Più di 40 nostri parlamentari, saranno 25 deputati e 15 senatori e ci sarà un sottosegretario, non due. Io ho fatto un’operazione di Palazzo. Machiavellica, se volete. E per me Machiavelli è un grande. Avrei potuto tenermi i gruppi e giocherellato con la politica vecchio stile, ma io voglio una strada nuova”.

Nel finale, arriva anche un pensiero all’attuale segretario Nicola Zingaretti, con il quale negli ultimi giorni sono stati forti gli attriti proprio per la scissione che poi si è consumata: “Da domani Nicola Zingaretti non è più il mio segretario, rimane mio amico. Quando diceva che non avrebbe fatto l’accordo con i 5 Stelle era spiegabile la sua posizione. Attaccare Zingaretti su questo, lo dico da ex, è profondamente ingiusto”.