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Scissione Renzi, nel Pd delusione e amarezza

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Scissione Renzi, il Pd si è detto "amareggiato e deluso" ma è pronto ad accettare Renzi come "competitor"

C’è “delusione” e “amarezza” all’interno del Partito Democratico per la decisione di Matteo Renzi di abbandonare i Dem e formare un proprio gruppo. I Dem hanno espresso tutte le loro perplessità in particolare in riferimento alle tempistiche adottate da Renzi, ammettendo però “determinazione” nell’accettare la sfida di avere Renzi come “competitor“. Le parole chiave, pronunciate da Zingaretti, non fanno altro evidenziare il desiderio di ridefinizione del Pd che punti alla presenza sul territorio e a nuove forme di partecipazione sul web.

Scissione Renzi, il commento di Zingaretti

Ci dispiace – aveva detto il segretario -. Un errore dividere il Pd, specie in un momento in cui la sua forza è indispensabile per la qualità della nostra democrazia“. Zingaretti però non si ferma al semplice commento, e aggiunge una frase programmatica sul futuro: “Ora pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti. Una nuova agenda e il bisogno di ricostruire una speranza con il buon governo e un nuovo Partito Democratico“. “Il milione e seicento mila persone venute ai gazebo delle Primarie non capiranno mai questa scissione” ha poi osservato Stefano Vaccari, responsabile dell’organizzazione del Pd.

Il futuro del Pd

Nicola Zingaretti si ritrova ora davanti a due strade possibili. La prima è rappresentata dal cosiddetto “Modello Casal Bruciato“, dal nome del quartiere romano in cui il segretario ha riaperto la sede del Pd dopo anni di assenza. Si parla quindi di ampliare la presenza sul territorio, in una maniera che sia però innovativa, mettendo magari a disposizione le sedi per associazioni o iniziative di quartiere. La seconda via invece è il web: non si parla di una piattaforma come Rousseau, ma di uno strumento che sia in grado di scardinare le correnti e promuovere nuove forme di partecipazione alle campagne. “Se il Pd si dovesse trasformare in un soggetto simile al Pds, mi sentirei un estraneo. Non credo che succederà, resto trai Dem anche perché ciò non accada” ha detto Marcucci.

Scissione Renzi, le preoccupazioni

Attraverso una nota, Palazzo Chigi ha espresso perplessità nei confronti della scelta operata da Matteo Renzi, concentrandosi in particolar modo sulla questione delle tempistiche: “Se portata a compimento prima della nascita del nuovo esecutivo, questa operazione, niente affatto trascurabile, avrebbe assicurato un percorso ben più lineare e trasparente alla formazione del governo“. “Il Presidente incaricato – proseguono – avrebbe potuto disporre di un quadro di riferimento più completo per valutare la sostenibilità e la percorribilità del nuovo progetto di governo che ha presentato al Paese“.