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Matteo Salvini ironizza: "Conte? L'unico degno di rispetto è Antonio"

salvini grande fratello

"Non conosco Conte. Conosco Antonio Conte, l'allenatore dell'Inter. Altri Conte degni di rispetto, in Italia, non ne conosco".

Il leader leghista Matteo Salvini torna all’attacco contro il premier Giuseppe Conte. In un video pubblicato sul suo profilo Facebook, l’ex ministro degli Interni ironizza: “Molti mi chiedete di Conte, ma io non lo conosco. L’unico che stimo è Antonio Conte, e lo dico da milanista. Altri ‘Conte’ degni di rispetto in Italia non ne conosco”. Poi, cerca di fare il punto della situazione. Salvini ha ricordato il bimbo di due anni morto in auto abbandonato dal padre, ha parlato di Giuseppe Conte e dei porti chiusi come “scelta riduttiva”. Infine, ha riportato alcuni dati sugli sbarchi dei migranti nell’ultimo periodo. Vediamo nel dettaglio le sue parole.

Matteo Salvini contro Conte

Da Facebook, Matteo Salvini ha spiegato che “i numeri del ministero dell’Interno dicono che Conte ha calato le braghe e ha riaperto i porti. Probabilmente era uno degli impegni chiesti da Macron e Merkel: che l’Italia torni a essere il campo profughi di tutta Europa. E lui, rispettosamente, molto poco dignitosamente da ‘avvocato del popolo’ ad avvocato di se stesso e dei poteri forti a spalancato i confini del nostro Paese”. Il leghista ha poi aggiunto: “Sarò a Lampedusa, dove c’è un sindaco chiacchierone che quando avevamo ridotto gli sbarchi se la prendeva con il governo, adesso che problemi e sbarchi si sono moltiplicati va tutto bene”. Infine, ha concluso: “Molti mi state scrivendo per chiedermi di Conte. Non conosco Conte. Conosco Antonio Conte, l’allenatore dell’Inter. Altri Conte degni di rispetto, in Italia, non ne conosco”. Sul nuovo governo, Salvini ribadisce: “stiamo tornando allo schiavismo”.

Giuseppe Conte

Dal palco della festa di Articolo 1, il premier del governo giallo rosso ha lanciato un messaggio al leader della Lega: “Un presidente del Consiglio difende sempre un suo ministro. Il problema dell’immigrazione è un problema serio, non ci si può limitare a gestire gli sbarchi. Noi dobbiamo controllare i nostri confini, per contrastare il traffico di vite umane e dobbiamo incrementare la cooperazione“. “Io – prosegue poi – non ho mai accettato la formula riduttiva porti aperti o porti chiusi. Ho sempre ragionato in termini di rispetto dei diritti fondamentali“.