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Roberto Saviano: "Servono idee per evitare ritorno di Salvini"

Roberto Saviano

Roberto Saviano racconta i suoi primi quarant'anni di vita e dice la sua sul mutato contesto politico tornando a parlare di Salvini.

Alla vigilia del suo quarantesimo compleanno, Roberto Saviano riflette su com’è cambiata la sua vita dopo l’uscita di Gomorra. Ai microfoni di Giannini e Bellotto interviene infine sulla situazione politica attuale.

L’intervista di Roberto Saviano

Il 22 settembre lo scrittore napoletano compie 40 anni e, prima dei festeggiamenti, riflette sulla vita di “Roberto prima di Saviano“. Spezzata in due dopo la minacce arrivate nel 2006 dal clan dei casalesi, la sua esistenza è caratterizzata da “una quotidianità costantemente negata“.

Racconta del testamento che si è trovato a scrivere a 26 anni e della sindrome da sopravvissuto che si sente di vivere ora. “E’ una dimensione in cui la tua vita spesso viene vista come prova dell’essere un traditore o un bugiardo, perché se fossi davvero a rischio saresti morto. Ti devi sentire in colpa perché non sei morto, perché sei vivo“, aggiunge.

Interviene poi sulla mutata situazione politica. Nell’ultimo mese e mezzo l’Italia ha vissuto una crisi di governo e un cambiamento della maggioranza all’interno del Parlamento. In tutto ciò Matteo Salvini, il politico con cui più spesso si trova a scontrarsi, non fa più parte dell’esecutivo. Saviano però dichiara di non urlare allo scampato pericolo, perché “i motivi per cui ha avuto e ha consenso sono ancora lì“.

Il vero tema per lo scrittore è che la politica non sta affrontando i nodi: il dibattito pubblico è improntato su chi sta con Salvini e chi è anti Salvini, senza che vengano affrontate tematiche concrete. L’unico modo per poter evitare il suo ritorno è parlare di idee e dare dei messaggi in controtendenza. Anche perché dichiara che “le parole di Salvini contro di me ci sono sempre, mi sento ancora nel mirino“.