Antonella Ferrari Dopo l’annuncio e l’ufficialità, l’attenzione di sondaggisti ed esperti è tutta puntata sul nuovo partito fondato da Matteo Renzi, Italia Viva. Secondo Ghisleri, il potenziale elettorale oscilla tra il 4 e il 6 per cento, mentre per Antonio Noto di Ipr Marketing, si attesta al 5%. Meno ottimista Roberto Weber, di Ixé che si ferma al 3,8%, come riporta Repubblica.
Italia Viva, il potenziale elettorale
Ospite a Porta a Porta, Alessandra Ghisleri ha presentato i suoi dati relativi a Italia Viva. Renzi ruberebbe il 3% al Pd, un punto a +Europa e mezzo punto a Forza Italia. Si tratta, comunque, solo di una prima fotografia, una prima impressione di quello che potrebbe essere il potenziale futuro del movimento. “Noi lo stimammo dopo le dimissioni da premier, nel gennaio 2017, in quel momento il suo ipotetico partito valeva il 10 per cento. Ha perso la metà dei consensi da allora. Anche per me leva il 3% al Pd, un punto a FI e uno a un elettorato non fidelizzato. Bisogna capire se questo 5% rappresenta l’inizio o la fine” ha proseguito Ghisleri. Dello stesso parere è anche Weber: “I voti moderati non sono determinanti, basta vedere come sta crescendo Fratelli d’Italia. Prevale la radicalizzazione. Il rancore è ancora molto elevato“.
Il parere del politologo
Secondo Roberto D’Alimonte, esperto di sistemi elettorali, “Renzi una chance ce l’ha, anche se ultimamente ha scontato l’effetto antipatia“. “Doveva farlo quando perse con Bersani – prosegue – ed era il rottamatore. Non lo è più. Ora vedo che si batte per il ripristino del proporzionale, ma questo potrebbe voler dire che intende mantenere le mai libere per giocare a tutto campo“.
