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Rimossi i cartelli "Paese dell'accoglienza", Riace taglia col passato

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Il sindaco di Riace Antonio Trifoli ha deciso di far rimuovere i cartelli "Paese dell'accoglienza", uno dei simboli dell'ex giunta di Mimmo Lucano.

Il neo sindaco di Riace Antonio Trifoli ha deciso: verranno rimossi i cartelli “Paese dell’accoglienza” posti all’ingresso del comune calabrese. Un drastico cambio di rotta rispetto alle politiche della giunta del predecessore Mimmo Lucano, il quale negli anni del suo mandato ha fatto si che Riace divenisse un simbolo proprio dell’accoglienza ai migranti. I nuovi cartelli turistici voluti dal suo successore filo leghista preferiscono invece rimandare alla tradizione cattolica del borgo, ribattezzandolo come “Paese dei santi medici e martiri Cosimo e Damiano“.

Riace, rimossi cartelli “Paese dell’accoglienza”

Una decisione che non ha mancato suscitare polemiche, ma che è invece stata salutata con gioia dal primo cittadino Trifoli, eletto lo scorso maggio in una lista a forte componente leghista. Il sindaco ha infatti annunciato: “A breve ce ne saranno altri al confine con i Comuni di Camini e Stignano e verranno apposti altri cartelli turistici”. Appare quindi molto probabile che in tempi brevi sarà totalmente cancellato uno dei segni tangibili dell’esperienza della giunta Lucano.

Soddisfatto della scelta del sindaco anche il parroco di Riace, don Giovanni Coniglio, negli anni passati spesso in contrasto con l’ex primo cittadino: “Finalmente si arriva e ci si trova davanti l’identità di Riace”. Il sacerdote si è inoltre detto felice: “Per la nuova stagione di collaborazione con l’amministrazione”.

I commenti contro i nuovi cartelli

A protestare contro la rimozione dei cartelli pro accoglienza è il Comitato undici giugno, nato a sostegno dell’ex sindaco Mimmo Lucano. Sul proprio account Facebook, il comitato infatti afferma: “Il maldestro tentativo di cancellare la nobile storia di umanità ed accoglienza costruita da Mimmo Lucano attraverso la rimozione del cartello di benvenuto a Riace è la conferma che l’attuale amministrazione non ha un progetto per il futuro di Riace. Questa scelta conferma soltanto la voglia di cancellare la storia recente che ha fatto di Riace un punto di riferimento nel mondo. Conferma un sentimento di vendetta. Attraverso la vendetta non si costruisce futuro”.

Nel suo commento, il comitato si rivela poi preoccupato per il rischio che l’esperienza di Mimmo Lucano possa venire presto dimenticata grazia a questo tipo di provvedimenti: “Ci preoccupano le conseguenze di questo agire. Il rischio, ed in parte è già evidente, è che Riace torni a far parte di quella schiera di paese anonimi ripiegati su se stessi, privi di una qualsiasi speranza e sogno di futuro. Per questa ragioni, il COMITATO UNDICI GIUGNO, condanna la scelta del sindaco tutta protesa a distruggere senza aver dimostrato cosa vuol costruire”.