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Strage di Marzabotto, Mattarella: "Male torna con avanzare egoismi"

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"Resistere all’ideologia di sopraffazione" dichiara Sergio Mattarella in occasione del 75esimo anniversario della strage di Marzabotto.

“Il male che abbiamo conosciuto non può dirsi mai sconfitto per sempre. I pericoli riaffiorano quando la responsabilità si attenua e gli egoismi avanzano” avverte Sergio Mattarella, il giorno del 75esimo anniversario della strage di Marzabotto.

Il ricordo delle Istituzioni

“Non dovrà accadere mai più. Ricordare la strage di Marzabotto è assumere questo impegno, fino in fondo. Non c’è spazio per chi alimenta odio e intolleranza, per chi è alla continua ricerca di nemici sociali. L’Italia ha già pagato prezzi altissimi. Non si ripeterà” scrive su Facebook Teresa Bellanova, ministro dell’Agricoltura ed esponente di spicco di Italia Viva.

Il 29 settembre 2019 le Istituzioni hanno ricordato infatti il 75esimo triste anniversario dell’eccidio di Monte Sole, compiuto dalle truppe nazifasciste nel 1944. “La Repubblica ricorda i tanti innocenti uccisi, il dolore atroce dei sopravvissuti, quella ferita all’umanità” sottolinea anche Sergio Mattarella nel suo messaggio.

“Fu un crimine efferato e disumano. Alle atrocità della barbarie nazifascista la Repubblica e la sua democrazia hanno risposto ponendo al centro la persona, affermando l’aspirazione alla pace e quella alla giustizia, il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo e, insieme, dei diritti delle comunità in cui l’uomo si realizza” sottolinea quindi il Capo dello Stato.

Mattarella sulla strage di Marzabotto

“La Repubblica è nata da questo riscatto popolare, dal rifiuto dell’odio e della volontà di potenza, dalla resistenza all’ideologia di sopraffazione e di violenza” chiarisce ancora Mattarella, avvertendo però: “Il male che abbiamo conosciuto non può dirsi mai sconfitto per sempre. I pericoli riaffiorano quando la responsabilità si attenua e gli egoismi avanzano“.

“Anche per questo – esorta il presidente della Repubblica – la memoria di Marzabotto e di monte Sole va custodita, come è stato fatto negli anni dalle comunità più ferite: al tempo stesso va trasmessa ai più giovani in modo che i valori di pace e di libertà si rafforzino sempre più come patrimonio comune e come base fondamentale della nostra vita sociale”.