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Elezioni regionali, Borgonzoni (Lega) sbaglia confini Emilia Romagna

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A Un giorno da pecora, la candidata della Lega alle regionali in Emilia Romagna Lucia Borgonzoni non ha saputo elencare i confini della sua regione.

Con le elezioni regionali in Emilia Romagna sempre più vicine i candidati cercano di dare prova di poter essere dei buoni governatori anche in contesti più leggeri rispetto a una classica tribuna politica. È il caso della candidata della Lega Lucia Borgonzoni, che nella popolare trasmissione radiofonica di Rai Radio 1 Un giorno da pecora ha cercato di rispondere correttamente alla domanda su quante regioni confinano con la sua Emilia Romagna. Nella risposta della leghista c’è però stata un po’ di confusione che ha lasciato trasparire delle evidenti lacune in geografia.

Elezioni regionali, gaffe della Borgonzoni

La domanda dei due conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari era abbastanza semplice: con quante regioni confina l’Emilia Romagna. Al che la candidata governatrice ha iniziato a sciorinare la risposta: “Cominciamo con il Veneto, poi c’è la Lombardia – inizio dalle più grandi così è più semplice -, Toscana, Liguria, Marche, Trentino?”.

Alla manifesta perplessità dei due conduttori sulla risposta Trentino-Alto Adige, la Borgonzoni si è resa conto dell’errore tentando di minimizzare: “Forse siamo andati troppo su”. In seguito la leghista ha azzeccato gli ultimi due territori confinanti, il Piemonte e la Repubblica di San Marino, aggiungendo però un’Umbria di troppo che pur trovandosi vicino all’Emilia Romagna non confina con essa.

La precedente gaffe sulla lettura

Non è però la prima volta che Lucia Borgonzoni si esibisce in imbarazzanti gaffe ai microfoni della trasmissione Un giorno da pecora. Lo scorso 2 luglio 2018, quando da poco era stata nominata sottosegretaria al ministero della Cultura, la leghista aveva candidamente ammesso di non leggere un libro da ben tre anni: “Ultimo libro letto l’ho fatto forse tropo tempo fa perché mi tocca studiare documenti di bilancio. L’ultimo è stato Il Castello di Franz Kafka tre anni fa, ma per svago da allora non ho letto più niente”.