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Fine vita, Beppe Grillo: "Non ostacolarla con leggi"

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“Non ficcate il naso nelle cose degli altri. Non siate estremi anche nella bacchettoneria". Così Grillo si sbilancia sulla questione del fine vita

Freschi di sentenza da parte della Corte costituzionale sul fine vita, si è riaperto il dibattito sul fine vita. Così anche Beppe Grillo ha detto la sua sulla questione, dicendosi favorevole alla libertà di scelta.

Fine vita, le parole di Beppe Grillo

Fa affidamento al suo blog, quel grande diario personale in cui condivide il suo punto di vista senza troppi giri di parole. Così Beppe Grillo ha scritto:”Non capisco e non capirò mai come possa venire in mente di metterci a dettar legge al mistero triste e fabbricare impicci e cavilli vari per ostacolare quelle pochissime scelte che restano alla fine”. Poi ha rincarato la dose: “Non ficcate il naso nelle cose degli altri sino a questo punto, non siate estremi anche nella bacchettoneria“. Quindi ha espresso il suo invito: “Correte a sorridere a queste persone, fatele ridere, provateci perlomeno, create qualcosa per loro, inventatevi un nido per quella solitudine. La fine, la solitudine e l’abbandono nella sofferenza: o fate qualcosa oppure fatevi soltanto gli affari vostri”.

Grillo ha proseguito con tono provocatorio: “Non andate a confrontarvi i vestiti buoni per partecipare a tiritere sull’etica e discussioni profonde sullo strazio. Lasciate perdere comitati di discussione, so che è difficile, ma basta lasciare che ve ne freghiate come ve ne freghereste di quell’uomo. Proviamo a chiamarlo di nuovo “Signore” e lasciamogli scegliere quello che ritiene il meglio per sé”.

L’incontro di Beppe Grillo

Nel suo blog il fondatore del M5S ha descritto un incontro di cui è stato protagonista.

“Di recente ero in ospedale per una visita di routine. Mi sono fatto rapire da una scena che accade di continuo: un uomo di circa 70 anni con le tipiche caratteristiche desolanti del “paziente che non ne esce più”. Era in barella, al suo seguito una specie di tata svogliata e grassa che quasi non parla italiano, nessun altro”. Dopo la premessa ha proseguito: “Mi ha colpito e affondato la sua espressione: “… ci siamo…”. Un riassunto agghiacciante, i suoi occhi erano tanto increduli quanto spaventati e soli”.

E ancora: “È passato attraverso la scia meteorica di tanti medici e infermieri, tutti più o meno giovani, e comunemente intenti ad ignorare quello sguardo. Una cosa privata e triste, un intimo precipizio, la nuova casa per quel che mi resta. Non lo so cosa devo pensare, ma non ho la favella di buona lega davanti a quel finale”.