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Zaia e le tradizioni: no a tortellini di pollo, sì a vino analcolico

Zaia sponsorizza vino analcolico

Le intenzioni sono di esportare l'eccellenza veneta anche nei paesi arabi, dove spesso è vietato il consumo di alcool.

A più riprese i leghisti hanno definito i tortellini di pollo da servire a Bolognauna cancellazione della nostra storia“. Poco tempo fa però, il governatore della regione Veneto Luca Zaia aveva sponsorizzato un vino diverso dal tradizionale per inserirlo nei mercati arabi.

Il vino analcolico di Luca Zaia

Sono ancora accese le polemiche sulla proposta di servire dei tortellini di pollo in occasione della festa del santo patrono di Bologna. Il Comitato cittadino per le manifestazioni petroniane ha infatti deciso che accanto alla ricetta preparata con carne di maiale, ci sia anche quella a base di carne di pollo. Questo affinché possa partecipare alle celebrazioni anche chi non può, per diverse ragioni, consumare carne di maiale.

Decisione che ha fatto scatenare l’ira di Salvini. Il leader del Carroccio l’ha infatti definita una follia e una “negazione della nostra storia in nome di un frainteso rispetto“.

Le stesse parole non sono però state utilizzate dagli ambienti leghisti quando ad andare contro la tradizione fu uno dei loro big, Luca Zaia. A sorpresa è infatti spuntata una foto che lo ritrae a Mareno intento a sponsorizzare vino analcolico.

Si tratta di un mosto d’uva non pastorizzato addizionato soltanto di anidride carbonica naturale, ottenuto con la stessa uva che si utilizza per produrre il Prosecco. Il motivo dell’assenza di alcool? Allargare il commercio anche ai paesi arabi in cui non è consentito, per fatti culturali o religiosi, consumare bevande alcoliche.

Sui social si è subito scatenata l’ironia, da chi propone di fare “il limoncello con la lemonsoda“, a chi insinua che “l’inghippo sta nel fatto che i tortellini erano gratis mentre il vino no“. A rincarare la dose si è messo anche il conduttore David Parenzo. Rivolgendosi allo spin doctor di Salvini, lo consiglia di avvisare l’ex ministro del fatto che “qualcuno vuole distruggere il Prosecco veneto, il Natale e la Befana“.