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Caso Regeni, i genitori incontrano Luigi Di Maio

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Caso Regeni, i genitori del ricercatore incontrano Luigi Di Maio alla Farnesina. Fico: "Lo Stato deve pretendere verità a qualsiasi costo"

Nella giornata di lunedì 7 ottobre, alla Farnesina sono attesi Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio Regeni, per un incontro con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Lo scopo dell’incontro è sostanzialmente quello di dare seguito allo straziante slogan che dal 2016 è abbinato alla vicenda del giovane ricercatore morto in Egitto: “Verità per Giulio Regeni“. Dopo più di tre anni dal suo omicidio, sono ancora tantissimi gli aspetti oscuri sulla sua morte e su cui la magistratura non è ancora riuscita a dare risposte.

Caso Regeni, l’incontro con Di Maio

Dal 2016 si sono succeduti diversi governi, ma nessuno di essi è riuscito ad ottenere una reale e piena collaborazione da parte delle autorità egiziane. Non sono servite infatti né la diplomazia, né le promesse fatte dallo stesso Di Maio nel 2016, quando era all’opposizione. Sullo sfondo della discussione, però, è spuntato ora il decreto Di Maio-Bonafede per il rimpatrio dei migranti, firmato anche dalla ministra Lamorgese. Tra i Paesi sicuri ci sarebbero anche il Marocco, l’Algeria e la Tunisia, mentre mancano la Libia e l’Egitto, appunto.

Le promesse di Luigi Di Maio

Il governo dovrebbe minacciare ed eventualmente avviare ritorsioni economiche verso l’Egitto. Giulio era ed è uno dei nostro orgogli nel mondo. Il governo deve andare fino in fondo, lo faccia una volta tanto” aveva detto Di Maio nel 2016. Da allora, però, tali promesse non hanno ancora avuto realizzazione. Nell’aprile del 2016 Maurizio Massari, ambasciatore in Egitto all’epoca dei fatti, fu ritirato e al suo posto arrivò Gianpaolo Cantini, attualmente in carica. Ad inizio settembre, dopo l’incontro di Conte con Abdel Fattah al-Sisi al G7 di Biarritz, i genitori di Giulio Regeni chiesero di ritirare nuovamente l’ambasciatore: “Confidiamo che il ministro vorrà come prima cosa richiamare il nostro ambasciatore e pretendere la verità fino ad oggi nascosta e negata“. “Non si può pensare che questa cosa vada a finire in un cassetto degli archivi egiziani – ha detto Roberto Fico -. Il nostro Stato deve pretendere verità a qualsiasi costo“.