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Carlo Giovanardi sul caso Cucchi: "Perchè dovrei scusarmi con Ilaria?"

Giovanardi Ilaria Cucchi

L'ex democristiano sostiene che le sue affermazioni relative alla morte di Stefano si sono sempre basate su documenti giudiziari e perizie.

A distanza di anni, Carlo Giovanardi non cambia idea sulla vicenda di Stefano Cucchi. All’Adnkronos ha infatti dichiarato di non sentirsi assolutamente in dovere di chiedere scusa alla sorella Ilaria, convinto di aver sempre detto la verità.

Giovanardi a Ilaria Cucchi

La famiglia di Stefano l’aveva più volte querelato per le sue affermazioni, ma spiega perché lui le ritenga ancora veritiere. “Il gip di Roma ha definitivamente archiviato la querela scrivendo che tutte le cose che ho detto sono temperate e corrispondenti al vero“, dice. Sostenendo quindi che le sue parole fossero basate su perizie e atti giudiziari, quindi corrispondenti a situazioni vere.

Aggiunge poi che, leggendo l’ultima perizia, il procuratore generale si scaglia contro i medici perché “sarebbe bastato un bicchiere d’acqua e un minimo di assistenza perché Cucchi non morisse“. Ribadendo comunque che se verrà dimostrato che i carabinieri l’hanno picchiato è giusto che paghino per le loro azioni.

Torna poi a parlare anche della proposta di intitolare una strada alla vittima. Togliendo il fatto che debbano essere passati 10 anni dalla morte, sostiene che le intitolazioni sono dedicate a chi ha compiuto del bene nei confronti della nazione. Ma secondo lui, nonostante il dolore e la solidarietà espressa alla famiglia, “dire che Cucchi sia benemerito come Garibaldi o Cavour mi sembra esagerato“.

Per le sue affermazioni sulla vicenda Giovanardi è stato più volte minacciato, insultato e querelato, non solo da Ilaria Cucchi. Ha infatti dichiarato di aver citato in giudizio 28 consiglieri grillini di Torino che lo accusavano di aver diffamato Cucchi insieme a insieme a Matteo Salvini e a Gianni Tonelli. “Semmai sono loro che hanno diffamato me“, conclude.