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Renzi risponde a Conte: "Io prepotente? Sono l'opposto di Salvini"

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Il fondatore di Italia Viva ha invitato a porre fine agli scontri interni alla maggioranza: "Basta retroscena e polemiche".

Matteo Renzi non ha gradito le indiscrezioni riportate da diversi quotidiani nazionali, secondo cui il presidente Giuseppe Conte lo avrebbe definito un “prepotente”. Un aggettivo che lo porrebbe “alla pari o peggio di Salvini, mentre sono l’esatto opposto. La Leopolda non è il Papeete. Capisco che l’esperienza dello scorso governo sia stata logorante e abbia causato molti danni a tutti, a partire dagli italiani. Ma credo che si debba dire una parola di chiarezza e di tranquillità” scrive l’ex premier su Facebook.

“Renzi prepotente”: la risposta a Conte

Renzi precisa che “non intendo fare polemica con il premier. Per me questo continuo scontro deve finire. E faccio il primo passo evitando di rispondere alle accuse di ‘prepotenza’, basta retroscena e polemiche”. Il fondatore di Italia Viva passa poi ad analizzare i tre grandi terreni di scontro con il capo del governo. Il primo è quello della legge di bilancio, la cui firma “spetta al premier e non a me. L’unica cosa che conta, per noi, è che non aumentino le tasse a cominciare dall’Iva. Sul resto faccia il premier, noi valuteremo senza polemica e daremo una mano”.

Renzi passa poi a commentare la vicenda legata ai servizi segreti: “A me interessa difendere la professionalità degli agenti dei servizi. Sono bravi e meritano il nostro rispetto e la nostra ammirazione. Se qualche altro dirigente deve chiarire la sua posizione, lo farà al Copasir. Ma se Conte pensa di farcela da solo, senza delegare, noi non faremo polemica”. Quello di Italia Viva è un “consiglio, non un ultimatum“.

Infine, il senatore fiorentino ha ricordato l’appuntamento del 18 ottobre alla Leopolda, dove “continueremo a fare proposte e a lanciare idee. La nostra delegazione, guidata splendidamente da Teresa Bellanova, sarà una mano con spirito costruttivo. Vogliamo garantire che questa legislatura arrivi alla scadenza naturale nell’interesse del Paese”.