> > Renzi a Conte: "I miei solo consigli, nessun ultimatum"

Renzi a Conte: "I miei solo consigli, nessun ultimatum"

Renzi a Conte

L'ex premier fa chiarezza sulle frasi dette al Presidente chiedendo che lo scontro e le accuse a lui rivolte si plachino.

Matteo Renzi è intervenuto sui recenti diverbi con il Premier Conte, chiedendogli di porre fine alle polemiche per concentrarsi sui temi. Spiega poi le intenzioni della decima edizione della Leopolda.

Matteo Renzi a Giuseppe Conte

Basta retroscena e polemiche“, così l’ex Presidente del Consiglio all’attuale capo dell’esecutivo. Il riferimento è in particolare alle “frasi attribuite a Conte e non smentite” secondo cui Renzi sarebbe “un prepotente al pari o peggio di Salvini“. Le critiche erano giunte dopo la pubblicazione della sua lettera aperta al Corriere in cui si dichiarava contrario ad alcune misure della Nadef vantando i risultati da lui ottenuti negli anni precedenti.

Ma anche in seguito alla richiesta di Italia Viva a Conte di lasciare le deleghe ai servizi segreti, attualmente in mano sua, ad un professionista. Tutte cose che gli erano costate un secco “Non abbiamo bisogno di fenomeni“.

Renzi prova allora a rispondere nel merito, chiarendo che a firmare la manovra dovrà comunque essere il Premier, non lui. L’unica cosa che conta per il suo partito è scagionare l’aumento dell’IVA, “sul resto faccia lui e noi valuteremo senza polemica dando una mano“.

Sulla delega agli 007, spiega che quello che ha dato a Conte non è un ultimatum bensì un consiglio. E che quindi, se ritiene di farcela da solo senza delegare, per loro non ci sarà alcun problema. Sottolinea comunque che la delega non viene fatta contro il Premier ma a sua tutela.

Ribadisce poi la disponibilità di Italia Viva a dare una mano al governo con spirito costruttivo, a partire dalle idee lanciate dalla prossima Leopolda. L’obiettivo dichiarato è fare proposte originali e innovative per l’Italia dei prossimi dieci anni e garantire che l’esecutivo arrivi fino a scadenza naturale.

In riferimento a chi l’ha paragonato a Salvini, ci tiene a ribadire la sua distanza dal leader leghista. E conclude così: “La Leopolda non è il Papeete. La mia storia, il mio governo e le mie idee dimostrano che io sono esattamente l’opposto di lui“.