> > Sospetto leghista su Conte: ha "venduto" Matteo Salvini agli 007

Sospetto leghista su Conte: ha "venduto" Matteo Salvini agli 007

giuseppe conte

"La ricostruzione riportata dai giornali sull'incontro tra il ministro Barr e i vertici dell'intelligence italiana è priva di fondamento".

Matteo Renzi ha chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di spiegare i suoi rapporti con gli americani: il sospetto, infatti, è che abbia venduto Salvini agli 007. L’estate appena trascorsa è stata particolarmente agitata: dalla crisi di governo agostiana alla caduta dell’esecutivo giallo verde sono successe molte cose. Renzi, perciò, spera che Conte riferisca in Parlamento davanti al Copasir, la commissione di controllo. Tuttavia, quest’ultima non ha ancora un presidente. Conte si mostra tranquillo e rassicura: “La ricostruzione riportata da alcuni giornali sull’incontro tra il ministro Barr e i vertici dell’intelligence italiana è totalmente priva di fondamento“. Secondo tale ricostruzione, inoltre, “alla base ci sarebbe la richiesta di informazioni alle autorità americane sui Servizi italiani”.

Brutto sospetto sul premier Conte

Giuseppe Conte è consapevole del sospetto che nutrono nei suoi confronti la Lega e di Matteo Renzi. Secondo questi ultimi avrebbe utilizzato l’estate della crisi per isolare l’allora vicepremier Matteo Salvini. Infatti, il 27 agosto scorso un tweet di Donald Trump rivelava: Conte è “un uomo molto talentuoso che spero resti primo ministro”. Mentre soltanto pochi giorni dopo il presidente americano avrebbe cambiato idea, non si capisce il motivo. Alcuni segnali premonitori della fine dell’esecutivo giallo verde, inoltre, erano arrivati dalle dichiarazioni di Steve Bannon (7 luglio) e ancor più dall’audio sull’indagine sui contatti di Salvini in Russia (pubblicato il 10 luglio scorso).

In tutto ciò, secondo la lettura leghista, un ruolo di primo piano lo avrebbero giocato gli agenti della 007, che avevano dato agli americani ciò che Conte gli aveva promesso. Infine, il premier ha saputo stabilire, nel corso dell’esecutivo giallo verde, buoni rapporti con i servizi segreti.