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Reddito di cittadinanza ai terroristi: l'attacco di Sgarbi a Vauro

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A "Quarta Repubblica" è Vittorio Sgarbi show. Il critico d'arte attacca il reddito di cittadinanza, Luigi Di Maio e Vauro Senesi.

Vittorio Sgarbi show nella serata di lunedì 7 ottobre durante “Quarta Repubblica“, dove fa polemica su tutto e tutti: reddito di cittadinanza, Luigi di Maio e il noto vignettista di sinistra Vauro Senesi, ospite anche lui della serata.

Reddito di cittadinanza ai terroristi

Quando c’è Vittorio Sgarbi in televisione, si sa, è show assicurato. Il critico d’arte, conosciuto dai più proprio per la sua innata capacità di fare polemica non risparmiando toni e giudizi, è stato ospite di Nicola Porro durante “Quarta Repubblica“, il programma in onda su Rete4. Nella serata si parlava del discusso caso di Federica Saraceni, l’ex brigatista rossa condannata per l’omicidio d’Antona, la quale ha ricevuto il reddito di cittadinanza. Vauro Senesi, noto vignettista di sinistra e ospite della serata, è intervenuto a riguardo affermando che “non ci possono essere cittadini di serie B“, aggiungendo al suo commento che anche coloro colpevoli dei “crimini più efferati”, debbano essere trattati come gli altri. “Se hanno pagato il loro debito con la giustizia, mica possiamo marchiarli a fuoco sulla fronte con su scritto criminale”. Le parole hanno però scatenato immediatamente l’ira di Sgarbi, che non ha gradito tanta gentilezza nei confronti dei terroristi rossi e mafiosi come Giovanni Brusca, anch’esso nominato da Vauro nella sua arringa difensiva. E nell’insieme della polemica Sgarbi, nel ritornare al reddito di cittadinanza dato alla Saraceni, ha attaccato direttamente Luigi Di Maio, ex ministro del Lavoro: “Il primo criminale è colui che ha fatto questo e che si chiama Di Maio, un personaggio indegno di fare il parlamentare, pagato 20mila euro al mese e che vuole tagliare i parlamentari per pura retorica”.

L’assalto a Vauro

E come se non bastasse, Sgarbi si è poi rivolto a Vauro, andando – se possibile – ancora di più sulle furie: “Hai ragione, bisogna mettergli un marchio col fuoco. Vedi Vauro, alcuni non sono cittadini come gli altri, ma criminali contro lo Stato. Non sono più cittadini: sono extracomunitari e devono essere cacciati a pedate in culo”. Senza neanche fiato riprendere, ha poi concluso: “Non sono i cittadini. I brigatisti non lo sono, perché sono nemici dello Stato che hanno combattuto lo Stato. Anche i mafiosi come Brusca non sono cittadini come gli altri, sono cittadini di un altro Stato, lo Stato della mafia, l’anti-Stato, e lo sai benissimo. E se dici il contrario, allora sei un colluso”.