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Guerra in Siria, Conte: "Europa non ceda al ricatto della Turchia"

Conte

Il Premier ha spiegato che le operzioni militari non sono mai la soluzione per stabilizzare una regione, come dimostra l'esempio della Libia.

In diretta da Isernia, il Premier conte esprime la sua posizione sull’offensiva della Turchia che sta interessando il nord della Siria. Si auspica che l’intera Unione Europea non ceda al ricatto della potenza turca.

Conte sul conflitto Siria-Turchia

Dopo il ritiro delle truppe americane, l’offensiva turca in territorio siriano è ufficialmente iniziata, come dichiarato dallo stesso Presidente Erdogan. L’America ha quindi minacciato la Turchia di infliggerle pensanti sanzioni economiche se non cesserà di bombardare i curdi, ma da Ankara è arrivato un ricatto e una minaccia per l’Europa.

La Turchia ha infatti minacciato che se la loro operazione militare verrà ostacolata, verranno aperte le porte a 3,6 milioni di rifugiati che giungeranno in territorio europeo. “Un ricatto a cui l’Unione non può cedere“, ha sottolineato Conte. Soprattutto, spiega, in virtù del fatto che l’Europa ha abbondantemente finanziato la Turchia per l’attività compiuta. Finanziamento a cui ha contribuito anche l’Italia stessa.

Il Premier ha quindi manifestato la volontà di esprimere a gran voce al prossimo Consiglio Europeo l’importanza che tutti gli stati Ue siano d’accordo sulla soluzione da perseguire. “Dovremo parlare con una voce sola“, spiega. E aggiunge che tutta la comunità internazionale non può non esprimere riprovazione verso l’azione turca.

Ricorda infatti che agire militarmente non è il modo giusto per stabilizzare una regione, come dimostra l’esempio della Libia. Qui il tentativo militare di renderla stabile è stato un enorme fallimento: una situazione che, ribadisce, non possiamo permetterci venga ripetuta.