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Decreto fiscale 2020, la bozza: Bonafede annuncia stretta su grandi evasori

giustizia

La bozza prevede un innalzamento delle pene fino a 8 anni di carcere e un abbassamento delle soglie di punibilità.

Lotta ai grandi evasori, anche attraverso il carcere: è uno dei principali obiettivi della bozza del decreto fiscale 2020, secondo quanto emerge dalle anticipazioni rilasciate dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al Fatto Quotidiano. Il dl prevede un abbassamento delle soglie di punibilità, alzate dal governo Renzi, e un aumento delle pene, che potrebbero arrivare fino a 8 anni di reclusione per chi viene giudicato colpevole.

La bozza del decreto fiscale 2020

Secondo quanto presente nel testo della bozza, il decreto fiscale 2020 dovrebbe riproporre parzialmente i contenuti già presenti nell’emendamento presentato (e poi accantonato) da Francesca Businarolo al ddl anticorruzione. L’emendamento proponeva l’aumento fino a un minimo di 4 anni e un massimo di 8 anni per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Prevista anche la decurtazione dei rimborsi fiscali dai debiti con lo Stato e la lotteria degli scontrini. Tra le proposte, anche l’istituzione del sistema Infoil, la digitalizzazione della Das (la Dichiarazione accise semplificata) e maggiori controlli del Fisco sull’acquisto di auto all’estero. Il governo stima di recuperare “un maggior getto compreso tra i 100 e i 200 milioni di euro l’anno”.

Il via libera alla stretta sul’evasione è stato dato dal premier Giuseppe Conte, che ha chiesto ai ministri di dimostrare coraggio “perché ogni euro recuperato sarà destinato a scuole, ospedali, infrastrutture e riduzione delle tasse. Essere onesti conviene”. Ancora incerta la posizione di Pd e Italia Viva sulla questione. Indiscrezioni rivelano che sarebbero non poche le perplessità tra le fila del partito di Matteo Renzi.