> > Alla domanda su Greta Thunberg Berlusconi racconta una barzelletta

Alla domanda su Greta Thunberg Berlusconi racconta una barzelletta

Berlusconi coronavirus nizza

Il Cavaliere ha poi spiegato che, per lui, la strategia proposta dalla giovane non è quella giusta perchè causerebbe un fermo dello sviluppo.

Intervenuto alla convention #IdeeItalia al Palazzo delle Stelline di Milano, Silvio Berlusconi risponde alla domanda di Alessandro Sallusti su cosa pensasse di Greta Thunberg. Prima però non rinuncia a raccontare una barzelletta con protagoniste delle donne svedesi.

Greta Thunberg, la barzelletta di Berlusconi

Verso la fine dell’intervista, il direttore de Il Giornale dice all’ex premier di non aver mai sentito il suo parere sulla ragazzina svedese. Dopo un’iniziale risata, Berlusconi coinvolge l’amico e deputato Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Ordine Farmacisti Italiani, e Carletto, protagonista di numerose delle sue barzellette.

Inizia così a spiegare che quest’ultimo è andato dal farmacista chiedendo di dargli dieci pasticche di viagra. Aveva infatti passato tre giorni con delle donne svedesi, “e siccome loro sono liberali avrebbero mandato tre loro figlie che trascorressero con Carletto sabato, domenica e lunedì, dunque aveva bisogno di fare bella figura“.

L’uomo aspetta dunque l’apertura della farmacia ma, al momento dell’acquisto, invece di dargli le pasticche richieste gli danno del placebo, dicendogli di prenderne pure quante pasticche volesse. “Poi dimmi la figura e hai fatto“, chiede il farmacista. Berlusconi arriva dunque al punto e svela come Carletto ha definito il weekend passato con le svedesi: “Una figura di me*da!“.

Tra le risate e l’applauso del pubblico, Berlusconi spiega poi il suo pensiero su Greta Thunberg, “non paragonabile alle ragazze della barzelletta“. Sostiene che sia strumentalizzata e che la ricetta da lei proposta non sia quella giusta perché bloccherebbe lo sviluppo. Non crede infatti che sia la strategia giusta che miliardi di persone in nome dell’ambiente rinuncino a mangiare e spostarsi limitando i propri consumi laddove siano inquinanti.

Di sicuro i ragazzi che sono scesi in piazza erano mossi da sentimenti nobili e apprezzabili, ma non è quella la direzione in cui bisogna andare se vogliamo disinquinare il mondo“, conclude.