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Di Maio ha firmato l'atto per fermare la vendita di armi alla Turchia

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Verranno bloccati i contratti futuri per l'esportazione di armi verso la Turchia e verrà avviata un'istruttoria per i contratti in essere.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha firmato alla Farnesina l’atto che blocca le vendite future di armi alla Turchia. Inoltre, tale documento permetterà di avviare un’istruttoria sui contratti in essere annunciata nell’informativa urgente di ieri in Parlamento. Una relazione di Camera e Senato (risalente allo scorso aprile), infine, ha messo in luce che l’Italia, dal 2016 al 2018, ha avuto l’autorizzazione per esportare armamenti in Turchia per un ammontare complessivo di 761,8 milioni di euro. Nell’ultimo anno, invece, si è parlato di 362 milioni. A tale riguardo, il documento “colloca la Turchia tra i primi 25 Paesi destinatari di licenze individuali di esportazione nel 2018”.

Stop vendite di armi in Turchia

Luigi Di Maio, secondo fonti ufficiali, ha firmato l’atto che blocca le vendite future di armi alla Turchia: l’Italia, infatti, ha esportato armamenti per 362 milioni di euro soltanto dell’ultimo anno. Con questo documento, inoltre, il ministro degli Esteri ha avviato un’istruttoria sui contratti in essere che era stata discussa in Parlamento durante il confronto sulla guerra in Siria.

Secondo alcuni rapporti stilati dalla Camera e dal Senato, inoltre, nel 2018 le armi consegnate hanno permesso di ricavare 463,8 milioni di euro. Da quando si apprende, però, ne mancherebbero una buona parte (che è ancora in fase di export). Se venisse approvato tale documento solo “sui prossimi contratti”, i precedenti potrebbero arrivare senza ostacoli a destinazione, Tutto questo, infine, permetterebbe allo Stato di incassare circa 426, 8 milioni di euro. L’istruttoria del governo, tuttavia, potrebbe bloccare anche le armi non ancora consegnate.