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Standing ovation per Juncker: leghista non si alza e lui lo richiama

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L'eurodeputato ha rivendicato il suo gesto di non unirsi ai "lacchè di chi ha portato l'Europa alla deriva".

Grandi applausi e standing ovation per l’ultimo discorso di Juncker da Presidente della Commissione Europea. Quasi tutti nell’aula del Parlamento Ue di Strasburgo si sono alzati, eccetto, fra gli altri, il leghista Marco Zanni, puntualmente richiamato dallo stesso Juncker.

Standing ovation per Juncker al Parlamento Ue

Juncker ha ringraziato i presenti per aver sempre dato fiducia alla sua Commissione e aver mantenuto i rapporti, pur tra alti e bassi, nei limiti della cordialità. Ha rivendicato i successi ottenuti senza mancare di enumerare i rimpianti. Tra questi, la mancata riunificazione di Cipro, lo stallo sui negoziati per un accordo con la Svizzera e sul completamento dell’unione bancaria.

La maggioranza degli eurodeputati si è alzata per applaudire le sue ultime parole da Presidente in quell’aula, ma non tutti lo hanno omaggiato.

In particolare il leghista Marco Zanni è rimasto seduto, insieme ad alcuni colleghi del suo stesso gruppo. Poco prima aveva infatti apostrofato Juncker con dure parole di critica, per cui ha deciso di non seguire gli altri parlamentari. Un atteggiamento per altro rivendicato da lui stesso, che sui suoi profili social ha condiviso il suo “gesto pacifico di dissenso in Plenaria”. Il tutto accompagnato da parole volte, a suo dire, a ribadire la sua dignità e coerenza “nell’essere in Europa per mettere al primo posto i cittadini, non per fare i lacchè di quelli che ci hanno portato alla deriva”.

Il gesto non è però piaciuto allo stesso Juncker, che mentre erano in corso gli applausi ha lanciato un occhio a Zanni incalzandolo e facendogli segno di alzarsi in piedi. Ma lui non ne ha voluto sapere e di fronte al suo invito ha risposto con una risata, girandosi dall’altra parte.