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M5s, Di Maio: "Carcere per grandi evasori è una questione culturale"

luigi di maio

"L’evasione non si combatte con uno Stato che si mette in una posizione di forte con i deboli e di debole con i forti".

Luigi Di Maio ha pubblicato un video su Facebook nel quale spiega il significato culturale che ha per il Movimento il carcere per i grandi evasori. Il tema, inserito nella Manovra e in vetta alla discussioni politiche degli ultimi giorni, tocca in prima persona il premier. Il suocero di Giuseppe Conte, infatti, è stata condannato per evasione fiscale. Tuttavia, il ministro degli Esteri allontana le possibili polemiche che arrivano invece dalle altre forze politiche. “Dalla fondazione del Movimento 5 Stelle sosteniamo che l’evasione non si combatte con uno Stato che si mette in una posizione di forte con i deboli e di debole con i forti” ha poi aggiunto.

Di Maio sul carcere ai grandi evasori

Il capo politico di M5s, Luigi Di Maio ha le idee chiare sul carcere ai grandi evasori, che ritiene abbia anche una valenza e un significato culturale per l’Italia. “Il M5s – ha spiegato il ministro degli Esteri – non si poteva permettere di portare avanti misure, magari anche giuste, sui piccoli e poi rinunciare a perseguire i grandi, gli intoccabili” .

Il decreto fiscale

Per quanto riguarda, invece, la confisca per sproporzione (inserita nel decreto fiscale) Di Maio chiarisce con un esempio. “Se uno evade e fa fatture false per 100.000 euro e più in Italia (…) viene condannato al carcere o a un’ammenda superiore alla somma evasa”. Infine, l’inquilino della Farnesina ha chiarito che il decreto fiscale diverrà legge nel più breve tempo possibile. Restano da sciogliere, però, i nodi delle tasse sulle transazioni elettroniche a la posizione della partite Iva. Entro mercoledì l’Italia dovrà inviare la lettera di chiarimento a Bruxelles.