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Nicola Zingaretti: "Restiamo al governo finché è utile al paese"

nicola zingaretti

"Ho la sensazione che altri che il governo lo volevano di più non si preoccupino abbastanza di fare altrettanto" ha spiegato Zingaretti.

Stefano Cappellini ha intervistato per Repubblica il segretario del Pd Nicola Zingaretti: riguardo al governo, il governatore del Lazio ha chiesto lealtà. Tra i vari temi toccati, inoltre, rientrano anche la Manovra con la quale sono stati raggiunti importanti risultati. Vengono rilanciati il blocco dell’aumento dell’Iva e il “taglio delle tasse sul lavoro”. Importanti, inoltre, anche gli “11 miliardi di investimenti green, finanziamenti per Industria 4.0, asili nido gratuiti, bonus per le facciate dei palazzi e l’introduzione del piano casa”. Riguardo, infine, la possibile caduta del governo Conte bis e la chiamata anticipata alle urne, Zingaretti ha rassicurato. “Non voglio andare al voto, ma restiamo al governo solo finché è utile al Paese”.

Governo, Nicola Zingaretti

Le lite scoppiate all’interno del governo stanno attirando l’attenzione dei media e dei cittadini: Nicola Zingaretti a tale riguardo pretende “che si governi bene e lealmente”. “Si producano dei fatti, la si smetta con la ricerca ossessiva di polemiche e visibilità, perché questa è una degenerazione della politica che gli italiani non tollerano più” ha poi aggiunto. Il segretario del Pd ha le idee chiare sulla durata dell’esecutivo giallo rosso: “Noi al governo restiamo solo finché produce risultati utili al Paese“. Infine, conclude: “Da quando è partito il governo penso solo a fargli produrre risultati. Piuttosto, ho la sensazione che altri che il governo lo volevano di più non si preoccupino abbastanza di fare altrettanto”.

Carcere agli evasori

Un’altro tema caldo delle ultime ore è la questione del carcere ai grandi evasori. Secondo Zingaretti “non basta una sola azione per combattere l’evasione. Serve un’azione coordinata, dalla premialità per i contribuenti onesti al rilancio dei pagamenti elettronici”.

Elezioni in Umbria

Infine, sulle prossime elezioni in Umbria il governatore cambia tono: “Partiamo in svantaggio” ammette Zingaretti. “Abbiamo perso molti Comuni negli ultimi anni, ci sono stati degli scandali, ma se ci fossimo presentati divisi non avremmo nemmeno giocato la partita. Si vota per la Regione, però. Se qualcuno vuol dare altre valenze al voto è per ragioni strumentali e destabilizzanti”.

Non manca il riferimento a Matteo Salvini: “C’è un motivo se il Pd è diventato il bersaglio di tanti: resiste nei sondaggi e mantiene una sua centralità. Più è forte il Pd, più è debole Salvini“. Riguardo, invece, l’attacco di Maria Elena Boschi al Pd (partito delle tasse), Zingaretti rivela: “Un’uscita talmente infelice che se ne sono resi conto persino dentro Italia viva”. Infine, conclude: “L’avversario, lo ricordo, è la destra”.