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Permessi premio, Salvini vuole fare ricorso alla Corte Costituzionale

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L'annuncio arriva dopo la sentenza della Consulta che apre alla possibiità di concedere permessi premio anche agli ergastolani.

La Corte Costituzionale si è espressa sul carcere ostativo definendolo incostituzionale: ha altresì aggiunto che sono possibili permessi premio anche agli ergastolani, fatto per cui Salvini sta valutando di fare ricorso.

Salvini: “Ricorso a CC su permessi premio”

Già in passato la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva considerato l’ergastolo ostativo come una violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani. A suggellare la sentenza è arrivata anche la CC, che ha ribadito anche l’incostituzionalità del non concedere i permessi premio a chi non collabora con la giustizia.

Il che significa che sarebbe costituzionale concederli anche a chi, fra gli altri, è condannato all’ergastolo per mafia e terrorismo. Una sentenza che Matteo Salvini non ha digerito, adducendo che le parole “premio” e “Mafia” non possano coesistere nella stessa frase. “Ma che ca**o di paese sta diventando l’Italia?”, si è chiesto mentre era in diretta su Facebook.

Salvini ha poi aggiunto che sta valutando con gli uffici di Camera e Senato la possibilità di fare ricorso alla Corte Costituzionale per “un verdetto sui permessi premio che grida vendetta”. Qualora non fosse possibile modificare la sentenza, si dice pronto cambiare la Costituzione. E ribadisce che chi ha compiuto crimini legati al terrorismo o alla mafia deve rimanere in galera, “col ca**o che gli do permessi premio!”.

Proprio sull’eventualità di impugnare la parola della CC si è espresso il costituzionalista Stefano Ceccanti. Quest’ultimo ha infatti commentato sui social network la volontà dell’ex ministro. Dalle sue parole si evince che Salvini non potrà fare nessun ricorso, perché l’articolo 137 comma 3 della Costituzione, da lui citato, nega la possibilità di intervento sulle decisioni della Corte.