> > Inchiesta del Financial Times, Salvini: "Conte si dimetta subito"

Inchiesta del Financial Times, Salvini: "Conte si dimetta subito"

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Il segretario della Lega commenta l'inchiesta del Financial Times: "In qualsiasi Paese il premier si sarebbe dimesso tre minuti dopo".

Una nuova bufera ha travolto il premier Giuseppe Conte, a pochi giorni dall’audizione al Copasir per il caso Russiagate e nelle stesse ore della sconfitta alle elezioni regionali in Umbria. Secondo l’inchiesta del Financial Times, il presidente del Consiglio sarebbe coinvolto in un caso di corruzione che ruota attorno a un fondo di investimento sostenuto dal Vaticano. Un’accusa tanto grave che, secondo l’ex vicepremier Matteo Salvini, se fosse confermata, dovrebbe costringere Conte a rassegnare immediatamente le dimissioni.

Salvini attacca Conte

Durante la conferenza stampa a Perugia dopo la vittoria della candidata del centrodestra Donatella Tesei, Matteo Salvini ha attaccato il numero uno del governo giallorosso. “Se quello che scrive il Financial Times fosse solo parzialmente vero, in qualsiasi Paese ci sarebbero le dimissioni tre minuti dopo” ha dichiarato il segretario della Lega. Salvini ha poi continuato: “Se un giornale autorevole come il Financial Times ipotizza dubbi, ombre o conflitti di interesse, mi aspetto che il presidente del Consiglio corra in Parlamento a riferire. Se non ritenesse di farlo lui, già oggi stesso glielo chiederemo noi. Ma dovrebbe farlo senza che la Lega glielo chiedesse”.

L’inchiesta del Financial Times

Secondo quanto emerso dall’inchiesta del Financial Times, Giuseppe Conte avrebbe lavorato come consulente (poco prima della nomina a Palazzo Chigi) per una società finanziata da un fondo di investimento coinvolto in uno scandalo finanziario in Vaticano. Il fondo in questione è il Fiber 4.0, che per il 40% è di proprietà del finanziere Raffaele Mincione. Per sconfiggere la concorrenza, Mincione avrebbe ottenuto un finanziamento di circa 200 milioni di euro dalla segreteria di Stato del Vaticano. L’indagine, aperta nella primavera del 2018, a inizio ottobre ha portato alla sospensione di cinque dipendenti della segreteria.