Sospeso il reddito di cittadinanza per 100mila famiglie, in pratica una su dieci. Le ragioni circa questa sospensione, riguardano la mancata integrazione della domanda presentata da molti beneficiari a Marzo 2019, prima che venissero introdotte nuove regole e nuovi requisiti per accedere alla misura.
Ad inizio Ottobre 2019, l’Inps (l’istituto di previdenza sociale) ha contattato 520mila famiglie beneficiarie del reddito per chiedere di integrare i documenti presentati entro il 21 Ottobre. In caso di mancato adempimento dei beneficiari ne sarebbe conseguita la sospensione fino a che le integrazioni non saranno inviate.
Reddito di cittadinanza sospeso
Di tutte le persone a cui è stata fatta richiesta, solo l’80% dei beneficiari ha integrato la domanda entro il 21 Ottobre. Quindi quasi il 20% è rimasto fuori, almeno per il momento. Si tratta di circa 100mila famiglie che non riceveranno il sussidio a partire già da questo mese. Tutti loro potrebbero riaverlo nel caso in cui integrino la domanda, cosa che però non è così certa che possa avvenire, infatti potrebbero non avere più i requisiti necessari. A questo punto le famiglie beneficiarie del reddito sono diventate 850mila, contro il milione e 250mila stimate dal precedente governo.
La spesa per lo Stato scende drasticamente. Previsto un risparmio di un paio di miliardi rispetto ai 5,6 investiti per quest’anno e i 7 previsti per il 2020. Inoltre, i tecnici che seguono gli sviluppi di questa misura sono convinti che le revoche e le decadenze aumenteranno nelle prossime settimane. Finora sono state 39mila. Ma con l’aumento dei controlli e le sanzioni per chi non aderisce all’inserimento nel mondo del lavoro il rischio è che sempre più persone rinuncino al reddito di cittadinanza.