> > Regionali Umbria, Zingaretti: "Così diventa complicata"

Regionali Umbria, Zingaretti: "Così diventa complicata"

regionali umbria

Nicola Zingaretti trae le sue conclusioni sul patto con i 5 Stelle: "Ora penseremo a cosa fare"

Qualcuno aveva definito le elezioni in Umbria un test politico per la maggioranza, ma a trionfare è stato il centrodestra con la candidata Donatella Tesei e come è naturale che sia, sono emersi i primi dubbi sull’alleanza di governo. Alla vigilia Conte aveva specificato che le elezioni in Umbria non erano da considerare un “test politico”. Tuttavia, il timore sul futuro dell’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle si è insinuato in molti. Lo stesso Nicola Zingaretti si è mostrato preoccupato: “Ora rifletteremo molto sulle scelte da fare“.

Regionali Umbria: i dubbi di Zingaretti

Il segretario del Pd si è limitato e non ha commentato nello specifico il risultato della sfida in Umbria: il Pd infatti potrebbe anche aver scontato le scissioni di Renzi e Calenda, anche se la creazione di Italia Viva sembra non aver influito eccessivamente. Piuttosto “il caos sulla Manovra non ha aiutato” e dunque potrebbero essere state proprio le tensioni dell’ultimo periodo a far precipitare la maggioranza. Il segretario del Pd ha voluto comunque ricordare che serve un’attenta riflessione, perchè “prima di questa alleanza, in Umbria non eravamo neanche in partita“. Dal canto suo, Dario Franceschini ha commentato: “Siamo in competizione con un’alleanza creata in fretta ma competitiva: fossimo andati divisi quella competizione non ci sarebbe stata“.

L’asse Pd-M5s

Intervenuti all’assemblea dei sindaci dem, Franceschini e Zingaretti hanno detto: “Non possiamo non porci il problema. Se il 45-48% di Italia si è unito intorno a una rappresentanza politica, l’altro 45-48%, che governa insieme, ha l’obbligo morale di non fare accordicchi sottobanco di nascosto e non restare fermi a contemplare le divergenze, ma trovare punti di convergenza e verificare un’alleanza“.

Le prossime partite

Ora l’attenzione è tutta rivolta verso Emilia Romagna e Calabria. La prima contesa riguarderà in particolare il ruolo di Italia Viva, dal momento che il M5s sembra non voler essere della partita. Per quanto riguarda la Calabria, invece, il governatore uscente Oliverio sarebbe pronto a ricandidarsi “contro i gruppi di potere”.