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Mozione Segre, Carfagna contro Forza Italia: "Traditi nostri valori"

Carfagna Renzi

Il partito ha spiegato di essersi astenuto in quanto non pienamente d'accordo con alcuni contenuti della proposta.

Dopo l’astensione sul voto alla mozione Segre, Mara Carfagna attacca Forza Italia, accusandola di aver tradito i suoi valori originari che non l’avrebbero mai portata, secondo lei, ad esprimere una tale votazione.

Mozione Segre, Carfagna su Forza Italia

Per l’esponente azzurra il suo partito non avrebbe mai dovuto astenersi in un voto sull’antisemitismo. Un atteggiamento che lei fa derivare dall’essere parte di una coalizione che “ci sta facendo cambiare pelle e perdere i nostri valori“. Il riferimento è chiaramente al polo sovranista, maggioritario nel centrodestra, costituito da Lega e Fratelli d’Italia.

Secondo lei Forza Italia è diventato un rimorchio che non è in grado di far valere la propria identità e he sta sempre più rinunciando ai propri valori originari. Un partito in cui lei, dopo il voto, ha faticato a riconoscersi e che non è riuscita a definire casa. Un’ulteriore espressione di distanza che potrebbe far realizzare il timore di molti, ovvero che lo abbandoni per abbracciare la neo nata Italia Viva renziana.

La votazione

La mozione in questione riguarda la proposta di istituzione di una commissione che vigili il web relativamente a episodi di razzismo e antisemitismo. Questa arriva dopo la presa di coscienza che Liliana Segre, senatrice a vita sopravvissuta ai campi di concentramento, viene attaccata almeno 200 volte al giorno da antisemiti.

La votazione è risultata complessivamente positiva, con 151 voti favorevoli, ma il centrodestra unito ha optato per l’astensione. Forza Italia ha spiegato di non condividere alcuni contenuti della mozione, in particolare quello relativo al contrasto ai nazionalismi e alla presunta volontà di colpire dichiarazioni sgradite che potrebbero far venire meno la libertà di espressione. Queste le parole di Lucio Malan: “Affermare la propria identità deve essere sempre consentito, se non lede la libertà altrui“.