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Manovra, Buffagni: "Mandiamo via chi usa il M5S come un taxi"

Manovra

"Dobbiamo avere la forza di dire a qualcuno di andare a quel Paese", dichiara il vice-ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Buffagni

Luigi Di Maio è sceso in campo per superare la sconfitta in Umbria e i sondaggi poco entusiasmanti. Non mancano le tensioni interne al M5S. Per Di Maio, il governo giallo-rosso “deve proseguire per il bene del Paese e del Movimento 5 Stelle”. Secondo il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli il partito grillino sta vivendo la fase “più delicata dalla sua fondazione”. Quindi, in un lungo post sul suo profilo Facebook, ha invitato a “più dialogo e meno one man show”. Alla vigilia dell’arrivo della manovra in commissione Bilancio, a difendere l’unità del Movimento 5 Stelle è intervenuto anche Stefano Buffagni, il vice-ministro dello Sviluppo Economico.

Manovra, le parole di Buffagni sul M5S

“Dobbiamo avere la forza di dire a qualcuno, come diceva Beppe Grillo, di andare a quel paese, a chi sta usando il M5S come un tram, un taxi. Lo ha fatto, bene, ma ora lasciateci lavorare in pace”, dichiara Buffagni.

Per il vice-ministro dello Sviluppo Economico, è il suo Movimento ad aver fatto saltare la norma che stanziava 100 milioni di euro per le indennità dei ministeri. A tal proposito ha aggiunto: “Destiniamo piuttosto quei fondi alle imprese per l’assunzione di giovani”.

Buffagni, inoltre, ha risposto alle critiche di Italia viva riguardanti la tassa al 60% per i dipendenti che usano macchine aziendali, che scenderebbe al 30% per chi guida auto elettriche. Su tale provvedimento ha detto: “La norma sulle auto aziendali è stata modificata grazie al nostro intervento ma a me non piace, per me non è abbastanza, così si fa pagare solo chi già paga”.