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Di Maio sull'Ilva, a settembre disse: "Abbiamo risolto la crisi in 3 mesi"

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Mesi prima del ritiro di ArcelorMittal dall'ex Ilva, l'allora ministro del Mise Luigi Di Maio vantava la risoluzione dell'emergenza.

L’ex ministro dello Sviluppo Economico e attuale ministro degli Esteri, nel settembre 2018 vantava con orgoglio di aver risolto la questione Ilva in soli 3 mesi mentre gli altri non ci erano riusciti nemmeno in 6 anni. Il video con le sue dichiarazioni è stato rimandato in onda a Omnibus su La7 per evidenziare come in questi mesi la situazione non si sia affatto risolta, anzi, oggi, con il passo indietro di Arcelor Mittal, la situazione dell’acciaieria sembra essere più in bilico che mai.

Di Maio sull’Ilva: le parole a settembre

Noi abbiamo risolto la questione Ilva – così esordiva Luigi Di Maio l’8 settembre 2019, parlando dell’impianto di Taranto -. Certo, noi avevamo detto che volevamo la riconversione ma siamo riusciti a fare meglio di quelli di prima. Nessun esubero, nessun licenziato, tutti assunti con l’articolo 18, quindi non con il Jobs Act, abbiamo installato tecnologie a Taranto che riducono del 20% le emissioni nocive e tutti i termini di realizzazione degli interventi ambientali per garantire la salute dei cittadini si sono accorciati“. Nel corso del suo intervento, poi, Luigi Di Maio non si limitava ad elencare i successi ottenuti. Il capo politico del M5s ha attaccato l’opinione pubblica di non aver dato sufficiente risalto alla questione ritenendola una cosa scontata: “In 3 mesi l’abbiamo risolta quando quelli di prima in 6 anni non sono stati capaci“.

La situazione oggi

Dopo l’annuncio, di qualche giorno fa, del ritiro di Arcelor Mittal che ha usato la scusa del mancato rinnovo dello scudo penale per tirarsi indietro, il futuro dell’acciaieria di Taranto sembra risprofondato nel baratro più profondo e le parole di Di Maio non sono mai apparse più fuori luogo.