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Salvini a Non è l'Arena: "Di Maio è confuso, colpa del fuso orario"

Alan Kurdi Salvini

L'ex ministro accusa il governo di minare la credibilità del'Italia con il caso Ilva. Sull'incontro con la Segre continua a tenere il massio riserbo.

In collegamento da Bellaria, Matteo Salvini è intervenuto a Non è l’arena di Massimo Giletti. Diversi i temi affrontati: dal caso Ilva, al suo presunto incontro con Liliana Segre fino ad arrivare ai cori razzisti nei confronti di Balotelli.

Salvini a Non è l’Arena

Il leader del Carrccio afferma di aver ripreso il tour per l’Emilia-Romagna in vista delle prossime elezioni regionali. Nel merito si dice convinto che fra 77 giorni i cittadini non andranno a elezioni ma ad una giornata di festa, certo di un ottimo risultato per il suo partito.

Il caso Ilva

L’intervista non può che iniziare con l’impellente caso Ilva. Salvini accusa l’esecutivo di aver cambiato le carte in tavola rispetto a quanto avevano promesso. Una dimostrazione di scarsa serietà a suo parere, perché ritiene che qualunque imprenditore che deve decidere se investire o meno in Italia scelga un altro luogo in questa situazione. “Il governo firma un contratto nel 2018 e quando cambia il governo cambia anche il contratto“, spiega.

A Di Maio che sostiene che non bisogni diventare camerieri delle multinazionali, risponde che lo vede confuso. “Sarà colpa del fuso orario per i numerosi viaggi all’estero. Sarebbe opportuno che rimanesse qua un po’ più spesso“, ironizza. In merito poi all’accusa di aver investito centinaia di migliaia di euro in bond di ArcelorMittal, lo invita a parlare di quello che sa. Spiega infatti che la Lega non ha più quei titoli da quasi 5 anni.

Come tutti gli altri politici si dice preoccupato dal caso Ilva, sottolineando che l’impianto di Novi Ligure ha riserve ancora per una settimana perché si rifornisce da Taranto. Evidentemente ha bisogno di andare avanti, dunque se l’acciaio non viene prodotto in Italia verrà prodotto da qualche altra parte nel mondo, spiega. Un rischio che spera non diventi realtà, auspicandosi che rimanga la nostra nazione a produrlo. Non nega poi il suo timore che a subentrare all’impresa indiana ci sia già un’impresa tedesca o cinese pronta ad acquistare lo stabilimento.

Il caso diventa il pretesto per ribadire la sua contrarietà a questo governo. Spiega che i partiti della maggioranza avevano detto di farlo nascere per tagliare le tasse, rendere gratis gli asili nido e salvare l’Italia da Salvini. “Tutto scomparso tranne le nuove tasse“, accusa. E annuncia una battaglia in Parlamento a suon di emendamenti della Lega per sostenere disabili e forze dell’ordine. Citandole, coglie anche l’occasione di esprimere solidarietà ai tre militari rimasti feriti in Iraq.

L’incontro con Liliana Segre

Dopo la notizia del suo presunto incontro con la senatrice a vita, da lui però mai confermato, Massimo Giletti ha chiesto a Salvini di chiarire se i due si siano parlati. Mantenendo il massimo riserbo, lui spiega che ci sono cose che, se si fanno, si fanno privatamente e rispettosamente senza farsene pubblicità. E ribadisce che quello che eventualmente hanno fatto e faranno rimane fra loro. Né una conferma né una smentita dunque, esattamente come successo con i giornalisti fuori dall’Eicma.

Definisce poi la Segre come un modello, un esempio e una donna che ha tanto da insegnare. Fa poi una precisazione in merito alla commissione proposta dalla mozione che reca il suo nome. Parla infatti dell’ipocrisia di una parte della sinistra che parla di antisemitismo ma mette in discussione l’esistenza di Israele. Lamenta infatti, come già fatto da Berlusconi e Meloni, che nel testo del provvedimento non compaia nulla di relativo a quella comunità ebraica. Spera comunque che tutti difendano il diritto di esistere “all’unico baluardo di democrazia in quella terra disseminata da odio e problemi“.

Il caso Balotelli

Giletti approfitta del suo collegamento con Non è l’Arena per chiedere a Salvini cosa pensi di Balotelli relativamente ai presunti cori razzisti intonati contro di lui. Lui risponde da una parte di difendere il suo diritto di giocare senza che qualcuno lo disturbi, ma dall’altra di sostenere che gli italiani abbiano problemi ben più gravi. “Hanno più bisogno gli operai dell’Ilva di Balotelli che guadagna qualche milione di euro“, conclude.