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M5s contro Elisabetta Trenta: "Situazione inaccettabile"

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"Ci sono soldati e militari che hanno davvero bisogno di un alloggio": l'attacco del M5s contro l'ex ministro Elisabetta Trenta.

Continuano le polemiche sul caso dell’appartamento di servizio che Elisabetta Trenta avrebbe dovuto lasciare ma nel quale continua a vivere. La casa le era stata assegnata nell’aprile scorso, ma al momento della caduta del Conte I la ministra avrebbe dovuto liberarla, cosa che ancora non ha fatto. Ad onor del vero va detto che il termine per liberare l’abitazione non è ancora scaduto, ma la Trenta sembra non avere alcuna intenzione di farlo a breve. Il Movimento 5 Stelle, dunque, attraverso un post sul Blog delle Stelle, ha preso le distanze dal comportamento della ex ministra della Giustizia.

M5s contro Elisabetta Trenta

Sulla vicenda dell’appartamento di Elisabetta Trenta è intervenuto il Movimento 5 Stelle che si è sentito di dover prendere le distanze attraverso la pubblicazione di un post sul Blog delle Stelle. “I nostri valori – scrivono – sono incompatibili con l’intenzione di mantenere l’appartamento. Ci sono soldati e militari che hanno davvero bisogno di un alloggio e non è il caso di Elisabetta Trenta e del marito. Questa situazione è inaccettabile. Quella degli alloggi militari è una questione di cui ci siamo occupati, perché spesso prevalgono amicizie e clientelismo, a danno dei soldati che hanno davvero bisogno. Ci auguriamo – prosegue il post – che Elisabetta Trenta lasci la casa e se il marito ha diritto all’alloggio può fare domanda e lo otterrà“.

Le spiegazioni di Trenta

Di fronte alle accuse di aver continuato ad occupare l’appartamento contravvenendo al regolamento, la stessa Trenta ha dato la sua versione dei fatto. Il marito è infatti maggiore dell’Esercito e svolge mansioni di prima fascia. Per tale incarico è prevista l’assegnazione di una casa di servizio, “pertanto – ha spiegato – avendo mio marito richiesto l’alloggio di servizio, per evitare ulteriori aggravi economici sull’amministrazione è stato riassegnato lo stesso precedentemente concesso a me“. Le giustificazioni, però, sembrano non aver convinto