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Meloni a Fuori dal Coro: "Salvini Premier e io ministro degli Interni"

Giorgia Meloni fuori dal coro

Tanti i temi toccati da Giorgia Meloni a Fuori dal Coro: dal maltempo a Venezia al Mes fino ad arrivare alle prossime elezioni politiche.

Ospite a Fuori dal Coro, Giorgia Meloni è intervenuta sui temi più caldi della politica attuale. Tra questi la situazione veneziana e il Mose, il caso del fondo salva stati e le prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna.

Giorgia Meloni a Fuori dal Coro

Impossibile non iniziare dalla situazione di maltempo di cui è stata vittima la città di Venezia. In merito al Mose, l’opera completa al 95% che dovrebbe aiutare a contenere il fenomeno dell’acqua alta, Giorgia Meloni ritiene che la ragione per cui non si attivi sia molto semplice. Ovvero perché, a suo dire, quando fu fatta la modifica delle competenze sotto il governo Renzi non si stabilì chi debba firmare per attivarlo. Sottolinea poi l’importanza di difendere non solo monumenti e grandi opere ma anche i veneziani: ricorda infatti che un tempo Venezia aveva 300.000 abitanti mentre ora ne ha meno della metà.

Meloni contro Conte sul caso Mes

La leader di Fratelli d’Italia ha accusato il Premier Conte di aver preso una decisione relativa al Mes, ovvero il fondo salva stati, senza chiedere il parere del Parlamento e mettendo a rischio i risparmi degli italiani. Spiega che il Mes è un fondo a cui partecipano tutti gli stati dell’Unione Europea al quale possono accedere i paesi che sono in grave difficoltà.

L’Italia si è impegnata per oltre 100 miliardi, versandone già quasi 15, ma in caso di default non vi potrebbe accedere se non previa commissariamento dallo stesso Mes. Questo perché per usufruirne bisogna essere in linea con tutti i parametri europei, condizione che l’Italia non soddisfa. Sono soltanto 7 gli stati che potrebbero farne uso, tra cui Germania e Olanda. La Meloni crede che la Germania lo voglia perché in questo modo si garantisce gli investimenti fatti in Europa come accadde con la Grecia. “La popolazione greca venne massacrata ma tedeschi e francesi hanno fatto i loro interessi“, continua.

Quello che accade ora e per cui accusa il Presidente del Consiglio è il fatto che i parametri diventerebbero più stringenti. E che lui abbia dato l’ok senza un accordo col Parlamento. Per questo chiede che Conte riferisca in Aula nel merito, assicurando di fare le barricate “per non rifilare questa fregatura agli italiani“.

Le sardine e le regionali in Emilia-Romagna

Giorgia Meloni è infine intervenuta anche sulle mobilitazioni delle sardine, che a Bologna e Modena hanno radunato in piazza migliaia di persone. Spiega che per lei la partecipazione è sempre positiva, ma non capisce perché quando il centrodestra portò 30.000 persone fuori da Montecitorio un lunedì mattina si parlò di sovversione mentre “se lo fanno loro si parla di grande manifestazione“.

In merito alle regionali in Emilia-Romagna si dice fiduciosa, ritenendo che Lucia Borgonzoni abbia buone possibilità di vittoria. Inoltre, se ciò accadesse, a suo parere si potrebbe accelerare la caduta del governo. Circostanza che per lei si verificherà in ogni caso, tanto che arriva ad ipotizzare elezioni anticipate già per la prossima primavera. In merito al ruolo che ricoprirà in caso di vittoria del centrodestra, lascia intendere che non disdegnerebbe occupare il Viminale. “Agli Interni avrei qualcosa da dire, è un ministero molto affascinante“, conclude.