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Alitalia, Conte: "Non ci sono soluzioni di mercato"

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Il governo continua a cercare soluzioni sul caso Alitalia: "Stiamo valutando alternative. La compagnia non è appetibile sul mercato"

Il governo continua ad interrogarsi sul futuro di Alitalia e il premier Conte ieri ha ammesso che al momento una soluzione “a portata di mano” non c’è, mentre il ministro Patuanelli ha spiegato che la compagnia “ha una dimensione che oggi non può essere appetibile“. Dunque il problema è come rendere Alitalia più snella e appetibile sul mercato? Il premier ha spiegato che l’offerta vincolante da parte del consorzio non è stata formalizzata entro la scadenza prevista, dunque “rimane l’offerta di Ferrovie dello Stato e di Delta e non sappiamo se si confermerà l’interesse di Lufthansa. Stiamo valutando in queste ore alcune alternative“.

Alitalia: “Non è appetibile”

Il problema del futuro incerto della compagnia aerea sembra proprio essere la sua non appetibilità sul mercato, come ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli. “Valutiamo diverse opzioni, le dobbiamo valutare con attenzione – ha detto -. Certamente non è una proroga del consorzio che si stava costituendo perché quella strada non c’è più. La compagnia attualmente è troppo grande per essere piccola e troppo piccola per essere grande, ha una dimensione che il mercato fa fatica ad accettare“. Più drastico è il commento del vice, Buffagni, che sostiene la necessità di una svolta: “Dobbiamo garantire il servizio, i posti di lavoro, ma non possiamo continuare a permettere che Alitalia sia un buco nero nelle casse dello Stato“.

Sindacati preoccupati

Se l’ipotesi che si sta facendo più insistente è quella di un supercommissario, tale via sembra non piacere ai sindacati. Secondo Filt Cgil, infatti, si andrebbe verso una “ristrutturazione senza un piano industriale e quindi senza garanzie per il futuro“. “Molti investitori privati – spiegano i sindacati – guardano l’Alitalia in agonia, pronti a intervenire per acquistarla a un prezzo più basso. Se il governo vuole procedere con una ristrutturazione, metta mano a un vero piano industriale su cui poi creare il consenso degli investitori privati“. “Il sospetto – dice Claudio Tarlazzi di Uil trasporti – è che ci sia un accordo a monte con Lufthansa, un accordo segreto con la Germania, che a noi non piace se significa fare tagli e vendere la compagnia a pezzi. Sono molto preoccupato. Stanno brancolando nel buio“.