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Prescrizione, intesa Conte-5 stelle: "Giusto che la norma ci sia"

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Giuseppe Conte, i deputati 5 stelle e il ministro della Giustizia convergono su una linea unica. Il Pd, invece, si oppone alla nuova legge.

Giuseppe Conte e i deputati del 5 stelle hanno raggiunto un’intesa sulla prescrizione, ma arriva ben presto lo stop del Pd. Se il premier ritiene che “la norma sulla prescrizione è giusto che ci sia”, alcuni dem tra i quali Orlando ribadisce: “Mancano soluzioni adeguate”. Il pressing di M5s da i suoi frutti ma non trova ancora l’appoggio di tutta la maggioranza. Soltanto poche ore fa, Luigi Di Maio aveva pubblicato un lungo messaggio su Facebook per spiegare la situazione e invitare il Pd a “non fare come Salvini”. Conte, però, è fiducioso: “Con l’accordo di tutte le forze politiche – ha detto – troveremo una soluzione”. Vediamo come prosegue il dibattito sul tema.

Prescrizione, intesa Conte-5 stelle

Il premier si unisce ai grillini sul tema prescrizione e fa nascere un’intesa: Giuseppe Conte e i 5 stelle ritengono giusto che la norma ci sia, “anche perché gli effetti verrebbero a prodursi negli anni a venire” ha precisato il presidente del Consiglio. “Questo non significa – prosegue Conte – che non c’è necessità di garantire un sistema di garanzie adeguato per assicurare il vincolo costituzionale della durata ragionevole dei processi. Sono convinto che con l’accordo di tutte le forze politiche troveremo una soluzione”. Ma dal canto suo, Andrea Orlando replica: “Sono assolutamente d’accordo con Conte, ma il problema è trovare un bilanciamento nell’ambito del processo”.

L’idea di Giuseppe Conte, sostenuta anche dal Ministro Bonafede prevede l’entrata in vigore della legge da gennaio, ma soltanto per i reati commessi dopo il suo ingresso nel codice. Gli effetti concreti, quindi, si vedrebbero soltanto nell’arco dei prossimi anni.

La proposta di Bonafede

Il ministro della Giustizia ha spiegato di aver fatto due proposte “per andare incontro alle esigenze delle altre forze politiche”. “Se si arriva al primo grado di giudizio – ha spiegato Bonafede – alla sentenza di primo grado, non è più possibile che quel processo finisca nel nulla. Lo Stato si deve sentire obbligato a dare una risposta di verità e di giustizia e non mi sembra di dire una cosa troppo complicata”. Invece, a chi continua a pressare per velocizzare i processi, “io rispondo che sono perfettamente d’accordo. Concentriamoci sulla riforma del processo penale. Questo è il punto più importante”.

Maggioranza divisa: stop del Pd

Più duro è l’intervento di Andrea Marcucci, il presidente dei senatori dem: “Di Maio si tolga dalla testa l’idea che sia il M5s a dettare l’agenda dei provvedimenti del governo. Sulla prescrizione è fondamentale garantire tempi certi e brevi per la durata dei processi”. Infine, scende in campo anche il vice capogruppo dem alla Camera Michele Bordo: “Le garanzie proposte da Bonafede per assicurare processi rapidi e con tempi certi non sono soddisfacenti. Ribadiamo quindi l’invito a rinviare l’entrata in vigore della nuova prescrizione“.