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Regionali in Calabria: candidato del M5s condannato per abuso edilizio

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Il candidato del M5s alle elezioni regionali in Calabria Francesco Aiello è stato condannato dal Tar in merito ad un caso di abuso edilizio.

Brusca frenata per il M5s nella corsa verso le prossime elezioni regionali in Calabria del 26 gennaio 2020. Nella giornata del 29 novembre è emerso come il candidato pentastellato Francesco Aiello, che solo 24 ore prima aveva sciolto la riserva sulla sua candidatura, sia stato condannato per abuso edilizio in merito alla sua abitazione di Carlopoli, in provincia di Catanzaro. Il professore dell’Unical non nega la notizia, specificando però come i fatti siano andati diversamente e accusando i media di sciacallaggio.

Regionali in Calabria, Aiello condannato

Nel corso degli anni sia il Consiglio di Stato che il Tribunale Amministrativo Regionale hanno condannato il professor Aiello ed il fratello Domenico a demolire un piano della loro villetta, costruita dai genitori alla fine degli anni ottanta. Nell’edificare la casa infatti il padre e la madre di Aiello sono andati ben oltre il limiti di cubatura previsti dal piano di lottizzazione, tirando in piedi una casa con volumetrie doppie e destinazione d’uso diversa rispetto a quella stabilita inizialmente.

Malgrado un’immediata ordinanza di demolizione, completamente ignorata dalla famiglia Aiello, nel 1999 il comune di Carlopoli cerca di revocare la concessione edilizia costringendo così gli Aiello a fare ricorso al Tar. Il ricorso però viene respinto ed il Tribunale impone alla famiglia di demolire il primo piano ed il seminterrato, lasciando intatto il corpo centrale della villa malgrado la doppia volumetria.

Anche questa condanna rimane però inascoltata e il comune riesce soltanto a farsi rendere dagli Aiello gli oneri concessori per le parti dell’abitazione che nel frattempo sono scampate alla demolizione grazie ad un condono. A questo punto la palla passa dai genitori ai due fratelli Aiello, che però continuano ad ignorare le richieste del comune ottenendo un’ulteriore riduzione della condanna di demolizione che ora riguarda solo il secondo piano della casa. Al momento però, nessun opera di smantellamento è ancora iniziata.

La replica di Francesco Aiello

È lo stesso Aiello a replicare alle notizie pubblicate dai giornali, puntando il dito contro un certo giornalismo ad orologeria: “A distanza di quasi 40 anni e proprio quando decido di mettermi a servizio della mia gente e della mia terra, mi viene dunque attribuita una responsabilità che non ho”.

Aiello afferma poi come la responsabilità effettiva sia del comune, a cui spetterebbe trovare una soluzione: “Le sentenze della magistratura amministrativa dicono che è il Comune di Carlopoli a dover indicare la strada alternativa. Nel merito l’ente non si è ancora pronunciato, benché sollecitato dal Tar della Calabria”. Nel frattempo, il capo politico del M5s Luigi Di Maio si limita ad attendere nuove notizie in merito alla vicenda, nella speranza che almeno le regionali in Calabria non diventino per il Movimento un’ennesima via crucis: “Ho letto la notizia e aspetto chiarimenti”.