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Monsignor Galantino e il cardinale Parolin aprono alle sardine

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L'ex segretario generale della Cei Monsignor Galantino e il cardinale Pietro Parolin hanno espresso simpatia per il popolo delle sardine.

Anche la Chiesa cattolica esprime la sua approvazione verso il popolo delle sardine e lo fa tramite le parole di suoi importanti esponenti come monsignor Nunzio Galantino e il cardinale Pietro Parolin. Il primo, durante un’intervista radiofonica, ha espresso simpatia per i ragazzi che partecipano alle manifestazioni anti Salvini. L’ex segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana ha inoltre espresso il suo dispiacere per le ridicolizzazioni a cui sono spesse volte soggette le cosiddette sardine da parte dei politici della coalizione di centro destra.

Le parole del cardinale Parolin

Dopo monsignor Galantino, anche il cardinale Parolin ha espresso apprezzamento per sardine, pur specificando di non essere parte del movimento. “Credo che l’importante sia cogliere tutto quello che di buono c’è anche in questi movimenti e cercare di valorizzarlo sempre, per il bene del Paese”, ha dichiarato durante un intervento all’ospedale Bambino Gesù. “Il mio augurio è che si mettano in luce soprattutto le spinte positive, altre forse sono meno ‘positive’, messe al servizio del bene del Paese”.

Monsignor Galantino plaude alle sardine

Intervistato alla trasmissione Circo Massimo di Radio Capital, Monsignor Galantino ha dichiarato a proposito del movimento delle sardine: Non posso che avere simpatia per questi ragazzi, che prendono l’iniziativa per dire a noi adulti che non ce la fanno più a sentirci solo gridare”. Per il Monsignore dunque, le centinaia di giovani che scendono in piazza in queste settimane sono l’espressione di un sentimento di ribellione nei confronti di una classe politica che non pensa più a loro da ormai molto tempo.

Il prelato esprime inoltre il suo rammarico nel vedere le sardine prese così poco sul serio da quelle stesse istituzioni dalle quali vorrebbero essere ascoltate: Mi dispiace che siano costretti a vedersi aggrediti e tante volte ridicolizzati: così perdiamo una bella possibilità di essere messi fuori da certi nostri schemi stantii”.

La critica alla classe politica

Nel corso del suo intervento, Monsignor Galantino lancia infine un duro attacco nei confronti di quegli esponenti politici che fanno largamente uso di simboli religiosi durante i loro comizi, con inevitabile riferimento agli innumerevoli rosari che Matteo Salvini da in pasto alla folla ad ogni occasione: “Uomini e donne che pensano di fare politica con ogni mezzo, probabilmente perché non hanno a disposizione mezzi più credibili e allora ricorrono o strumentalizzano i simboli e non mi riferisco solo a quelli religiosi”.

Galantino prende infatti le distanze da chi giustifica l’uso dei simboli religiosi a fini elettorali facendo l’esempio dell’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, uomo profondamente cattolico ma al contempo strenuo difensore della laicità dello Stato: “La strumentalizzazione dei simboli, da qualsiasi parte venga, anche da parte di alcuni religiosi, a me infastidisce. E non mi si venga a dire che esibire in maniera volutamente plateale i simboli religiosi è un modo per affermare la dimensione pubblica della fede. […] Tutti conoscono la grande devozione che il presidente Oscar Luigi Scalfaro aveva verso la Madonna di Fatima, ma non mi pare che ne abbia mai fatto mostra in pubblici comizi”.