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Lucia Borgonzoni: "Io discriminata dalla sinistra perché donna"

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Lucia Borgonzoni accusa la sinistra di averla discriminata e di discriminarla in quanto donna, riferendosi in particolare a Bonaccini.

La candidata del centrodestra alla presidenza dell’Emilia-Romagna Lucia Borgonzoni ha accusato gli avversari di averla discriminata in quanto donna. Il riferimento è in particolare a Stefano Bonaccini, che ha già fatto pervenire la sua risposta.

Lucia Borgonzoni discriminata

Ad aver dato fastidio alla senatrice sono stati alcune esternazioni del candidato presidente con cui si sfiderà, che a suo dire direbbe che lei è muta e la farebbe passare per velina di Salvini. Un atteggiamento che lei ha definito discriminatorio e irrispettoso perché “a un uomo non verrebbe mai fatto“. Non solo, intervenuta in una trasmissione televisiva, ha anche ricordato il post in cui Christian Raimo aveva commentato la sua presenza al Paladozza di Bologna insieme a Salvini per l’apertura della campagna elettorale.

Pubblicando la foto di un abbraccio tra i due, aveva infatti insinuato che il leader della Lega si fosse preso la scena senza nemmeno citare il nome della sua candidata. “Di cui non importa il nome: al massimo guardale il cu*lo“, aveva aggiunto. Parole alle quali, ha accusato la Borgonzoni, non ha fatto seguito nessun commento o solidarietà da parte delle donne di sinistra.

La risposta di Bonaccini

L’attuale presidente della regione ha risposto alla sua avversaria dicendole che mai ha ricevuto né riceverà da lui attacchi personali. Ribadendo di non considerarsi migliore di lei ma diverso, ha sostenuto di averla criticata per la sua, a suo dire, scarsa conoscenza dell’Emilia-Romagna. “Critiche legittime che non hanno nulla a che fare con l’essere uomo o donna“, ha spiegato.


Ha poi aggiunto che secondo lui che Salvini sia più presente di lei sul territorio è un dato di fatto e una scelta legittima, come dimostrerebbero i manifesti in cui campeggia da solo. Ha pertanto invitato la Borgonzoni a fare un passo avanti per spostare chi la copre, dato che il 27 gennaio, giorno seguente alla elezioni regionali, il leader leghista tornerà a Roma e toccherà a lei, in caso di vittoria, farsi carico di governare la regione.