> > Sardine a Roma, l'attacco alla Meloni: "Sono una donna e sono trans"

Sardine a Roma, l'attacco alla Meloni: "Sono una donna e sono trans"

sardine a Roma

Sardine a Roma, la trans Luce riadatta il tormentone "Io sono Giorgia" e sul palco urla: "Sono una donna e sono una trans"

Alle 15 di sabato 14 dicembre centinaia di sardine a Roma hanno manifestato contro le politiche migratorie. Lo slogan è “Rimaniamo umani”. In coro hanno cantato “Bella Ciao”. Poi le voci si uniscono in un unico grido: “Ora per sempre resistenza” e “Roma non si lega”. Gli organizzatori della manifestazione hanno letto i primi 3 articoli della Costituzione italiana, poi il decimo e il ventunesimo. Non mancano gli attacchi a Salvini e la Meloni, i quali “non saranno contenti di vedere questa bellissima piazza così gremita di gente. A loro e a tutti coloro che vogliono riaprire le pagine nere del passato diciamo che non ve lo permetteremo mai. Non calpesterete la Costituzione, meno male che c’è lei a proteggerci”. “Siamo i partigiani del 2020”, fa eco un altro organizzatore. Molte le polemiche nei confronti di quelle che definiscono “leggi discriminatorie” e differenze fra “cittadini di serie A e B”. “Nella politica, che è fatta anche di sentimenti, domina l’odio”, sono le parole degli ideatori.

Ospiti d’eccezione Pietro Bartolo, il famoso medico di Lampedusa, Giulia Linardi, attivista della Sea Watch, e il primo vero ideatore del movimento, Mattia Santori, che da Bologna ha raggiunto Roma per incoraggiare i manifestanti ed esporre le proposte delle sardine contro l’attuale politica italiana. Sul palco ha parlato anche Luce, una trans che ha raccontato la sua storia e sensibilizzato sulle difficoltà di farsi conoscere per la propria vera natura. Appare coraggiosa e sorridente e non mancano le provocazioni rivolte direttamente a Giorgia Meloni.

Sardine a Roma, le provocazioni di Luce

“Essere trans nel nostro paese non è facile. L’Italia è ancora il paese che ha il maggior numero di vittime transessuali. Veniamo associate al mondo della prostituzione e purtroppo molte di noi ne sono costrette perché la nostra società ci bullizza”, comincia così il discorso di Luce, una transessuale salita sul palco che le sardine hanno allestito nella Capitale.

“A 17 anni mi sono dichiarata. Mi trovavo in una situazione difficile: avevo perso il papà, mia madre si era ammalata, docenti e compagni mi denigravano. Pur di accontentare i miei affetti, ho represso la mia natura finendo persino in ospedale. Rischiavo di non avere amici né famiglia, ma ho scelto la luce e oggi attraverso l’attivismo aiuto i più deboli”, ha raccontato.

Prima di scendere dal palco, l’esponente della comunità Lgbt ha preso di mira la fondatrice di Fratelli d’Italia richiamando il tormentone “Io sono Giorgia”. Infatti, ha urlato alla piazza: “Io sono Luce, sono una figlia, sono sorella, sono una trans. Orgogliosamente”. Così, con questa frecciatina, Luce ha concluso il suo discorso.