> > Salvini indagato, Di Maio: “Voteremo per l’autorizzazione a procedere”

Salvini indagato, Di Maio: “Voteremo per l’autorizzazione a procedere”

M5S autorizzazione a procedere

Differentemente da quanto fatto per il caso Diciotti, il M5S voterà a favore dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini.

Il M5S ha fatto sapere tramite le parole del suo leader come si comporterà in merito alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini inviata dal Tribunale dei Ministri di Catania al Senato. L’ex ministro è di nuovo accusato di sequestro di persona per aver trattenuto sulla nave Gregoretti 131 migranti per diversi giorni.

M5S voterà autorizzazione a procedere

Gli ex alleati della Lega voteranno favorevolmente affinché la magistratura possa procedere con le sue indagini. Luigi Di Maio ha spiegato che la decisione è stata presa perché a suo dire Salvini avrebbe tenuto bloccata una nave nonostante gli altri paesi europei si fossero resi disponibili per la redistribuzione dei migranti che vi erano a bordo. “Qui non si tratta di fare o no un favore a qualcuno”, ha spiegato, chiarendo che si voterà sull’anteposizione dell’interesse pubblico al blocco di una nave. Circostanza che secondo lui non si è verificata, motivo per cui chiederà che la giustizia faccia il suo corso.

Nonostante quindi Salvini all’epoca fosse un ministro del governo di cui anch’esso faceva parte, il Movimento ha scelto di dissociarsi dalla sua azione che ha definito personale e non dell’intero esecutivo. Un atteggiamento diverso da quello tenuto invece in merito all’analogo caso Diciotti. Anche qui il medesimo Tribunale di Catania aveva chiesto l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno con la stessa ipotesi di reato, ovvero sequestro di persona aggravato.

In questo caso però il M5S votò contro l’autorizzazione, sostenendo che l’azione fosse stata frutto di una decisione governativa e non solo di Salvini. Stessa votazione arrivò anche da parte dell’intero centrodestra, motivo per cui a prevalere furono i no e alla magistratura fu impedito di continuare le sue indagini. Questa volta i numeri per un eguale risultato parrebbero non esserci, dal momento che la scorsa volta il Partito Democratico votò per dare l’autorizzazione e farà, con il beneficio del dubbio, lo stesso. Sommandogli i voti degli attuali alleati, si raggiungerebbe la maggioranza necessaria far partire le indagini.